(BorsaeFinanza.it) L’inverno delle criptovalute non è ancora terminato ma nel piccolo rally dei mesi di gennaio e febbraio molti hanno visto i primi raggi di sole della primavera. Aspettando che il mondo virtuale delle valute digitali rifiorisca, gli attori del settore si leccano le ferite. Come Coinbase, tra le principali piattaforme di trading di criptovalute.
Coinbase batte le attese ma perde 2,6 miliardi
Coinbase, quotata sul Nasdaq Composite, ha vissuto la sua primavera in Borsa con un aumento delle quotazioni dai minimi a 33,32 dollari del 6 gennaio fino ai 62 attuali (rilevazione del 24 febbraio). Non male, se non fosse che in precedenza, dai massimi del 9 novembre 2021, aveva perso l’83% di capitalizzazione. L’azione ha reagito positivamente alla pubblicazione dei risultati relativi al quarto trimestre del 2022. Una festa amara, in realtà. La piattaforma per lo scambio di criptovalute ha chiuso il trimestre con 605 milioni di euro di ricavi, migliorando del 5% il risultato del trimestre precedente. Tuttavia, il confronto con lo stesso trimestre 2022 è da brividi: 2,5 miliardi di dollari. Dei ricavi ottenuti nel quarto trimestre del 2022, 322 sono ascrivibili alle transazioni e 283 milioni a ricavi da abbonamenti e servizi. Ed è la prima delle due voci, in conseguenza dell’andamento pessimo del mercato delle criptovalute, ad aver sofferto di più. Su base annua i ricavi si sono attestati a 3,1 miliardi di dollari da 7,4 nel 2021.
Per quanto riguarda le perdite, nel quarto trimestre si sono attestate a 557 milioni di dollari per un risultato cumulativo 2023 negativo per 2,6 miliardi di dollari e pari a una perdita per azione di 2,46 dollari. Nonostante il bilancio sia senza ombra di dubbio negativo, gli analisti si aspettavano ricavi trimestrali a livelli ancora più bassi: 590 milioni di dollari.
E ora la battaglia contro la SEC
La regolamentazione è richiesta a gran voce da molti attori del comparto delle criptovalute
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