Arriva la classifica del Global Fintech Rankings di Findexable per i principali luoghi del FinTech al mondo. Sul podio San Francisco, Londra e New York
“Due anni fa ci siamo posti la sfida di indagare dove sta avvenendo l’innovazione FinTech. – spiegano gli autori del report- Il risultato è stato quello di generare la prima classifica globale degli ecosistemi FinTech basata su dati concreti. E un modo semplice per scoprire da dove proviene l’innovazione”.
Il FinTech si diffonde in tutto il mondo, offre velocità, semplicità ed innovazione. Dopo San Francisco, Londra e New York, in classifica si posizionano Montevideo (Uruguay), Hangzhou (Cina) e Riyadh (Arabia Saudita) che stanno velocemente risalendo la classifica. Per entrare nella classifica Global Fintech Rankings di Findexable, un paese o una città deve ospitare la sede di almeno 10 società FinTech di società private. Nonostante 15 mesi di pandemia, 50 nuove città e 20 nuovi paesi hanno raggiunto questo traguardo e hanno debuttato nell’Indice. Attualmente il Global Fintech Index copre ben 264 città in 83 paesi.
Con oltre 10.000 città in tutto il mondo, i 264 ecosistemi in classifica rappresentano solo il 3% di tutta la popolazione urbana del mondo. Il Decennio scorso quando le società fintech private hanno iniziato a emergere, era facile definirle irrilevanti, ma la pandemia ha dimostrato che i servizi finanziari digitali sono indispensabili per il buon funzionamento dell’economia.
Il livello di sviluppo FinTech di un paese é strettamente correlato ai miglioramenti nell’inclusione finanziaria nelle economie emergenti. In altre parole, man mano che le soluzioni FinTech si sviluppano in un paese, sempre più persone hanno accesso a servizi finanziari essenziali come conti bancari e alla possibilità di risparmiare. Lo dimostra lo studio della dott.ssa Angela Lyons dell’Università dell’Illinois e che ha rilevato che la disponibilità di servizi finanziari “non comporta necessariamente un aumento della domanda e dell’utilizzo di questi servizi, specialmente tra le popolazioni vulnerabili”. Le fintech sono un acceleratore di inclusione, ma non una condizione sufficiente.