(BorsaeFinanza.it) Il Parlamento europeo ha approvato (non senza polemiche) la cosiddetta Direttiva case green, il pacchetto normativo che ha l’obiettivo di ridurre i consumi energetici e le emissioni nel settore edilizio e aumentare il tasso di ristrutturazioni per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La proposta di legge coinvolge tutti i nuovi edifici pubblici che dovranno essere a emissioni zero a partire dal 2026, mentre per quelli privati la soglia si innalza dal 2028. Ma a far discutere è la norma che riguarda le abitazioni esistenti e il numero di immobili che dovranno esser riqualificati con la nuova norma UE.
Classe energetica: quanti immobili dovranno esser riqualificati con nuova norma UE?
In Europa, secondo le stime della Commissione, il parco immobiliare pubblico e privato dell’UE è responsabile del 40% del consumo di energia e del 36% delle emissioni di gas serra. In attesa dei negoziati tra Consiglio e Commissione per arrivare al testo definitivo, la revisione della Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (EPBD), parte del pacchetto di misure Fit for 55, introduce già da subito novità significative per i proprietari di abitazioni.
Il testo approvato prevede che gli edifici residenziali dovranno raggiungere, come minimo, la classe energetica E
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