(BorsaeFinanza.it) La maggior parte del patrimonio immobiliare italiano ricade nella classe energetica G, la più bassa e quindi la peggiore nella classificazione per materiali termicamente performanti e consumi. Con la Direttiva case green in arrivo, che prevede tutti gli immobili residenziali in classe E entro il 2030 e in classe D entro il 2033, la classe energetica diventa fondamentale, così come le mosse che i proprietari possono intraprendere per salire di livello.
Classe energetica: le 5 mosse per salire di livello
Oltre al risparmio in bolletta, salire di livello permette di aumentare il valore dell’immobile stesso. È imprescindibile in tal senso concentrarsi sull’EPgl,nren, l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile (chiamato anche IPE) che quantifica la prestazione energetica complessiva dell’immobile. Quando i consumi superano i 90 kWh/mq all’anno, comincia ad esserci qualche problema.
Dall’esterno agli interni dell’abitazione, dalla diagnostica dei consumi alla scelta dei materiali e degli impianti da adottare, ecco una breve guida ai cinque interventi per migliorare la classe energetica e passare da una G ad una classe F oppure più su fino a una delle quattro categorie della classe energetica A. Naturalmente è sempre importante tenere a mente che ci sono dei costi da sostenere ed è consigliato affidarsi alla consulenza di un esperto in materia.
L’isolamento della copertura
La coibentazione del tetto è una tecnica di isolamento che impedisce la dispersione di calore della casa, sia in inverno verso l’esterno che in estate evitando il surriscaldamento. La copertura a falde viene coibentata con la rimozione delle tegole e la sostituzione del manto oppure inserendo un controsoffitto isolato per stabilizzare la temperatura.
Grazie alla coibentazione, si favorisce l’impermeabilizzazione evitando le perdite accidentali dovute a pioggia e neve e i fenomeni di condensa. Chi non vive in un sottotetto, può agg
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