(BorsaeFinanza.it) La Direttiva EPBD della Commissione europea meglio nota come “Case Green”, rivista e approvata dal Parlamento a Strasburgo, ha stravolto le prospettive di molti proprietari di immobili residenziali. Tutti i nuovi edifici che verranno costruiti a partire dal 2028 dovranno essere infatti a emissioni zero per arrivare ad avere un parco case a impatto nullo entro il 2050. In questa categoria rientra già chi possiede un’abitazione in classe energetica B. Non molti in Italia, ad oggi: secondo i dati elaborati da ISTAT e ENEA nel 2022, appena 287.994 su un totale di oltre 12 milioni, pari al 2,3%.
Classe energetica B, casa più che buona: cosa significa
Il voto in pagella per una casa in classe energetica B è 6 su 10: più che una sufficienza, considerando che in scala le classi successive sono quattro (A1, A2, A3 e A4) e vanno da 7 a 10. Gli edifici in questa classe sono piuttosto recenti, costruiti negli ultimi anni e particolarmente apprezzati nel mercato immobiliare. Ma oltre all’esterno, ai materiali di costruzione e alla posizione, elementi che assumono una centralità decisiva al momento dell’APE, sono altrettanto importanti gli impianti e gli elementi interni.
Un obiettivo di così alto livello come la classe B si raggiunge grazie ad un buon equili
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