Classe energetica A: che differenza c’è tra A1, A2, A3 e A4

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it)

Il rapporto annuale 2022 sulla certificazione energetica degli immobili, redatto da ENEA (Agenzia Nazionale per l’Efficienza Energetica) e CTI (Comitato Termotecnico Italiano Energia e Ambiente) sui dati ISTAT, rivela che in Italia le case in classe energetica A sono poco più di 600.000 su un totale di 12,5 milioni di edifici e 35,2 milioni di alloggi. Nello specifico, si contano 225.671 abitazioni in classe A1 (1,8% del totale), 176.377 in A2 (1,4%), 138.103 in A3 e 137.814 in A4 (1,1%). Numeri risicati se paragonati ai 4,5 milioni di case in classe G, pari al 35,7% del totale.

Classe energetica A: cosa significa?

Nell’attestato di prestazione energetica (APE) di un edificio, ovvero la certificazione che riporta tutte le informazioni dettagliate su come è stata costruita la casa e la qualità dei materiali, quali sono le sue prestazioni energetiche e il suo impatto sull’ambiente in termini di consumi, la classe energetica A è quella più performante: significa un’abitazione a basso impatto ambientale. Immobili in questa classe, solitamente di costruzione recente, hanno prestazioni di rilievo e di conseguenza un maggiore valore sul mercato.

A differenza di tutti gli altri indicatori, la A si divide in quattro sottocategorie: A1, A2, A3 e A4. Il punteggio assegnato, in una scala da 1 a 10, va da 7 per A1 a 10 per A4, il massimo previsto. Ma con l’approvazione arrivata dal Parlamento europeo della Direttiva EPBD (Energy Performance of Building Directive) che porterà ad avere soltanto edifici a impatto zero entro il 2050, che cosa significa una particolare classe A e quindi quali sono le differenze tra A1, A2, A3 e A4?

Classe energetica A: le differenze tra A1, A2, A3 e A4

In linea di massima, le abitazioni in tutte e quattro le classi hanno livelli elevatissimi di prestazioni sotto il profilo dell’isolamento termico e dei consumi d’energia. L’EPgl,nren (l’indice di prestazione energetica globale non rinnovabile, chiamato anche IPE), ossia l’indice che quantifica la prestazione energetica dell’immobile, oscilla tra l’1 e lo 0,40: significa il top dell’efficienza energetica.

Il consumo di energia è sotto i 30 kWh/mq all’anno per tutte e quattro le classi, ma in particolare le differenze sono le seguenti:

  • A1: il consumo massimo è inferiore o uguale a 1,00 EP, il minimo è inferiore o uguale a 0,80 EP;
  • A2: il consumo massimo è inferiore o uguale a 0,80 EP, il minimo è inferiore o uguale a 0,60 EP;
  • A3: il consumo massimo è inferiore o uguale a 0,60 EP, il minimo è inferiore o uguale a 0,40 EP;
  • A4: il consumo massimo è inferiore o uguale a 0,40 EP, il minimo non è specificato.

Da A4 (il massimo assoluto, riservato spesso agli immobili in bioedilizia) ad A1, gli edifici in queste classi sono innanzitutto dotati di cappotti termici esterni, coibentazione dei muri perimetrali, vetri doppi o tripli che garantiscono un ottimo isolamento ed evitano le dispersioni termiche di calore o di fresco. Ancora: la costruzione della casa sfrutta al meglio la posizione delle stanze per l’esposizione all’ambiente circostante.

Non sono da meno un impianto di riscaldamento a pavimento, a pompe di calore oppure una caldaia a condensazione, abbinata a


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