Class action contro Google: per il colosso di Mountain View tempi duri

Di Stefano Trevisan 2 minuti di lettura
Google Chrome

Google ha accettato di cancellare una grande quantità di dati di ricerca per risolvere una causa legale che la accusava di tracciare milioni di utenti statunitensi che pensavano di navigare in modo privato su internet. Se l’accordo verrà approvato da un giudice, Google dovrà cancellare e/o rimediare a miliardi di record di dati collegati a persone che utilizzano la modalità in incognito del browser Chrome.

Proposta di transazione

La proposta di transazione è stata depositata presso la corte federale di San Francisco e sarà valutata in un’udienza il 30 luglio davanti alla giudice Yvonne Gonzalez Rogers. L’avvocato David Boies ha dichiarato che questo accordo è un passo storico per richiedere alle aziende tecnologiche di essere oneste riguardo alla raccolta e all’uso dei dati degli utenti.

I dettagli

L’accordo non prevede il pagamento di danni in denaro, ma dà la possibilità agli utenti di Chrome che ritengono di aver subito un torto di fare causa a Google separatamente. Il portavoce di Google, Jorge Castaneda, ha dichiarato che l’azienda è lieta di risolvere la causa e che cancellerà dati tecnici mai associati a un individuo e mai utilizzati per personalizzazione.

La causa si concentra sulla modalità in incognito del browser Chrome, che secondo i querelanti dava agli utenti una falsa sensazione di privacy. Le e-mail interne presentate dimostrano che Google traccia comunque gli utenti in modalità incognito per fini pubblicitari. La causa afferma che Google ha violato la privacy degli utenti ingannandoli sull’effettiva protezione offerta dalla modalità incognito.

L’accordo prevede che Google blocchi di default i cookie di tracciamento di terze parti nella modalità incognito per i prossimi cinque anni. I cookie di terze parti sono utilizzati per tracciare la navigazione web e inserire annunci personalizzati.

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