City Football Group, chi c’è dietro e cosa fa la holding proprietaria del Palermo

Di Redazione FinanzaNews24 6 minuti di lettura

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In Italia il Palermo rappresenta City Football Group, la più grande holding calcistica esistente al mondo. Dietro il fondo c’è Mansur bin Zayd Al Nahyan, uno dei più influenti esponenti della dinastia regnante di Abu Dhabi: studi universitari negli Stati Uniti, matrimonio con la ricchissima Manal bin Mohammed bin Rashid Al-Maktoum, prestigiosi incarichi di governo, lo sceicco è a capo di una corporation che irradia i suoi interessi in ogni continente. Ma come funziona il suo sistema e quali altre squadre rientrano in questa galassia?

Cos’è City Football Group e come funziona

Fondata nel 2013 su iniziativa di Abu Dhabi United Group dello sceicco Mansur, City Football Group è la holding britannica (ha sede legale a Manchester) specializzata nell’intrattenimento sportivo e diventata un’autentica piattaforma commerciale globale. Oggi è posseduta in maggioranza dalla LLC emiratina Newton Investment and Development, sempre a capo del rampollo della famiglia reale di Abu Dhabi, con una partecipazione di minoranza del 18,16% detenuta dalla società di private equity statunitense Silver Lake.

Grande appassionato di calcio, Mansur è il patron dell’Al-Jazira Club per anni prima di diventare proprietario del Manchester City (la seconda squadra di Manchester) il 1° settembre 2008, contribuendo a colmare il gap economico e tecnico con i cugini rivali dello United. Da allora, ha avviato un enorme progetto per portare gli Emirati ai vertici del calcio mondiale (e non solo) attraverso massicci investimenti in infrastrutture, settore tecnico e gestionale, organizzazione interna ed esterna. CFB ha la proprietà totale o parziale di 12 squadre in tutto il mondo, alle quali si aggiunge il partner Club Bolívar, storica formazione boliviana.

  • Manchester City
  • New York City
  • Melbourne City
  • Yokohama F. Marinos
  • Montevideo City Torque
  • Girona
  • Sichuan Jiuniu
  • Mumbai City
  • Lommel SK
  • Troyes
  • Palermo
  • Bahia

Da quando Pep Guardiola è allenatore del Manchester City, City Football Group chiede a tutte le società della sua galassia un approccio simile a quello del tecnico catalano: possesso palla, posizionamento collettivo e responsabilità di squadra. La filosofia del vincere divertendo e concedendo pochissimo. CFG supporta questo stile di lavoro, potenziando i settori giovanili e migliorando le infrastrutture dei suoi club.

Il presidente di City Football Group è Khaldoon Al-Mubarak, membro di spicco del governo di Abu Dhabi e amministratore delegato di Mubadala Investment Company. Il CEO è il businessman spagnolo Ferran Soriano, un passato tra The Mac Group, Reckitt Benckiser e Cluster Consulting, mentre il COO è l’olandese Roel De Vries e il CTO l’esperto di IT Greg Swimer.

CFB è un sistema che opera su scala internazionale: l’ex Barcellona Omar Berrada cura le operazioni sportive della holding con attenzione a talent management e football intelligence; a New York c’è Brad Sims, a Melbourne Brad Rowse e in Cina David Tang. Al manager Simon Cliff è affidata la gestione legale, a Nuria Tarre e Carolyn Macnab il marketing e le risorse umane.

Gli ex calciatori Txiki Begiristain e Brian Marwood sono impegnati sul campo come direttore sportivo e direttore generale. Fanno parte del board l’avvocato inglese Martin Edelman, l’imprenditore australiano Simon Pearce, il manager britannico John Macbeath, il chairman di Ethara Abdulla Khouri, lo statunitense Egon Durban (co-amministratore delegato di Silver Lake) e l’italiano Alberto Galassi, il manager che ha risollevato Ferretti Group.

Da dove viene il patrimonio del fondo

Il patrimonio di CFG è stimato da Forbes in 5,9 miliardi di dollari, mentre quello personale di Mansour bin Zayed Al Nahyan è pari a 16,8 miliardi. La ricchezza dello sceicco, classe 1970, arriva dalla sua famiglia: Mansour fa parte della royal family di Abu Dhabi, è vice primo ministro degli EAU, figlio del fondatore e presidente degli Emirati Arabi Zayed bin Sultan al-Nahyān, fratello minore di Mohamed bin Zayed Al Nahyan (principe ereditario dal 2004) e cugino dell’emiro del Qatar Tamim bin Hamad al-Thani. Fanno capo a lui i fondi sovrani degli Emirati ADIA (Abu Dhabi Investment Authority) e Mubadala Investment Company, che gestisce valori aggregati per oltre 20 miliardi di dollari e un portafoglio diversificato di attività e investimenti.

Mansour è anche proprietario di Aabar Investments, società controllata dalla International Petroleum Investment Company (IPIC) che possiede una quota del 32% nella Virgin Galactic e una del 9,1% in Mercedes-Benz Group, e di ADMIC (Abu Dhabi Media Investment Corporation), l’editore di Sky News Arabia in collaborazione con British Sky Broa


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