(Money.it) Negli ultimi mesi la fiducia delle imprese italiane è tornata a salire. Secondo l’ultima indagine condotta da Banca d’Italia tra il 24 febbraio e il 17 marzo, nel primo trimestre del 2023 i giudizi di peggioramento della situazione economica sono meno diffusi rispetto ai tre mesi precedenti.
Tuttavia con l’inflazione che rimane ancora molto alta, assieme alle bollette e prezzi dei beni primari che non scendono, così come finanziamenti e mutui, la crisi d’impresa rimane uno scenario possibile per molte aziende in Italia. Proprio per evitarle, facendo emergere in tempo i problemi delle società, è arrivato il nuovo Codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, entrato in vigore lo scorso luglio.
Il nuovo Codice basta per scongiurare la crisi? Quali possono essere dei consigli efficaci per evitare i fallimenti? Lo abbiamo chiesto alla commercialista e divulgatrice social di temi fiscali Giorgia Salardi.
Come mantenere solido il proprio business
Le crisi d’impresa nell’ultimo anno, tra inflazione e crisi energetica, dopo la crisi del Covid, sono state molte. I business, in una situazione economica ancora incerta, come possono restare solidi?
“Sicuramente è impossibile prevedere il futuro – spiega Salardi – ma esistono elementi comuni a molte aziende longeve: una visione che rimane valida nel tempo e fedele a se stessa, l’abilità di adattarsi rapidamente ai mercati che evolvono in fretta e la fermezza nella gestione aziendale quotidiana”.
“Chi oggi fa impresa – aggiunge – ha la necessità di immettere in commercio un buon prodotto o servizio adattandosi rapidamente alle esigenze del mercato, puntare sull’innovazione tecnologica, gestire in modo sapiente le risorse umane, ma in primis cercare di monitorare e pianificare il proprio business”.
In altri termini per avere una azienda solida è necessario che ci sia “un’attenta analisi dei costi e ricavi, monitoraggio della situazione finanziaria, controllo di gestione per permettere al management aziendale di intervenire in tempi rapidi, adattandosi ad un mercato globalizzato, che come abbiamo visto porta velocemente nelle nostre aziende problemi e situazioni oltre confine”.
Ma come misurare numericamente la solidità aziendale? “Un indice molto utilizzato – ci dice la commercialista – è il Dscr (Debt service coverage ratio) la cui formula è data dal cash flow (il flusso di cassa prodotto dalla gestione caratteristica al netto del flusso relativo alle imposte) diviso il flusso finanziario
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