Tutte le transazioni in valuta digitale sono da considerarsi illegali per la banca centrale della Cina. La mossa segue la decisione, assunta nella primavera di quest’anno, di vietare a tutti gli istituti finanziari della nazione di fornire, ai propri clienti, servizi legati alle criptovalute. La mossa di maggio non aveva sortito l’effetto sperato: infatti, pur mancando del contributo delle banche dell’ex Impero Celeste, i cosiddetti miners, esperti di criptovalute, avevano potuto ripiegare sulle piattaforme straniere.
L’ultima decisione dello Stato centrale, tuttavia, toglie la terra sotto i piedi ai cacciatori di bitcoin. Sarà l’affondo definitivo?
Ecco cosa è stato deciso, di preciso, dal governo autoritario di Xi Jinping e perché tutti parlano di una rivoluzione
“Le valute virtuali non hanno c