(BorsaeFinanza.it) Dal 2020 la CIE, ovvero la nuova Carta d’Identità Elettronica, è senza confini: la card fa parte dell’identità digitale europea ed è a tutti gli effetti lo strumento per l’accesso ai servizi online delle amministrazioni degli Stati membri dell’Unione. L’Italia si unisce così a Belgio, Croazia, Estonia, Francia, Germania, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Repubblica Ceca e Spagna nel percorso di aggiornamento e semplificazione dei sistemi di autenticazione. Ma cos’è di preciso la CIE, a cosa serve e come si ottiene?
CIE: cos’è la Carta d’Identità Elettronica
La CIE è il documento personale che sostituisce la vecchia carta d’identità cartacea, è la sua versione evoluta. A differenza di quest’ultima, ha la forma (85,60 millimetri di larghezza per 53,98 millimetri di altezza) e il materiale plastico di una carta di pagamento, con tutti gli elementi di sicurezza e un microchip contactless a radiofrequenza (RF) che memorizza i dati del cittadino. La foto è in bianco e nero e stampata al laser con una tecnica chiamata laser engraving. Gli ologrammi e gli inchiostri servono appunto all’anticontraffazione.
Sul fronte sono riportati il numero del documento (in alto a destra: è la sequenza di 2 lettere, 5 numeri e 2 lettere), i dati del titolare, le date d’emissione e di scadenza, il codice di sicurezza con la sigla nazione IT. Sul retro, sopra il codice a barre del codice fiscale, ci sono il CF in numeri e lettere, gli estremi dell’atto di nascita, l’indirizzo di residenza e nome e cognome del padre e della madre (o di chi ne fa le veci) in caso dei minori, la MRZ ossia il codice a lettura ottica. Tutti questi codici formano una carta unica con la quale il cittadino raggruppa gli elementi “sparsi” in passato tra documenti diversi.
CIE, a cosa serve di preciso
L’identificazione è naturalmente l’impiego principale della Carta d’Identità Elettronica, ma le sue specificità tecnologiche permettono pure di usarla per richiedere un’identità digitale con cui ottenere l’accesso ai servizi della Pubblica Amministrazione. È la sicurezza
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