Chiusura quasi flat per Piazza Affari: occhi puntati sul +5,1% di Monte Paschi

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Piazza Affari

Oggi l’indice Ftse Mib di Piazza Affari ha registrato un lieve calo dello 0,03%, attestandosi a 33.736 punti. La giornata è stata caratterizzata da movimenti interessanti in alcune delle principali aziende quotate.

Monte dei Paschi di Siena (Mps) ha visto un’impennata del 5,1% nelle sue azioni, galvanizzata dalle voci di possibili fusioni e acquisizioni seguite alla proposta di unione tra BBVA e Banco Sabadell in Spagna.

Anche Ferrari e Pirelli hanno mostrato prestazioni positive, con un incremento rispettivamente del 2% e del 2,1%. Al contrario, Stellantis ha registrato una perdita del 4,3%, influenzata da revisioni al ribasso dopo i deludenti risultati del primo trimestre. Altre aziende come Stm e Diasorin hanno mostrato cali rispettivamente del 3,7% e del 3%.

Prospettive economiche globali e impatto sui Mercati

Secondo l’ultimo outlook economico dell’OCSE, si prevede una crescita del PIL mondiale del 3,1% per quest’anno e del 3,2% per il 2025. Per l’Italia, le proiezioni indicano una crescita dello 0,7% per quest’anno e dell’1,2% per il prossimo. Questi dati arrivano in un momento di incertezza economica, evidenziato dal rallentamento dell’indice PMI manifatturiero italiano di aprile, che è sceso a 47,3 punti.

Negli Stati Uniti, l’incremento dei costi unitari del lavoro sta alimentando le preoccupazioni per l’inflazione, con gli occhi puntati sul report sull’occupazione che sarà pubblicato venerdì. Questo mentre la Fed ha mantenuto i tassi di interesse invariati, suggerendo una politica monetaria più restrittiva fino a quando non saranno evidenziati progressi significativi sul fronte dell’inflazione.

Obbligazionario, Materie Prime e Valute

Nel frattempo, il mercato obbligazionario mostra segni di lieve ottimismo, con lo spread tra i Btp italiani e i Bund tedeschi che si è ridotto a 131 punti base. I tassi d’interesse del decennale italiano si attestano al 3,87%, mentre quelli del Bund tedesco al 2,55%. Nel settore delle materie prime, il prezzo del petrolio Brent si è stabilizzato a 84,5 dollari al barile, mentre l’oro rimane forte a 2.300 dollari l’oncia.

Sul fronte valutario, l’euro/dollaro continua a oscillare attorno a 1,07, mentre il rapporto dollaro/yen ha visto una riduzione a 153,6, suggerendo un possibile intervento delle autorità giapponesi a sostegno della valuta locale. Questi movimenti riflettono un clima di cautela e attesa nelle principali piazze finanziarie globali.

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