(BorsaeFinanza.it) Tra il 1945 ed il 1954, dalla fine della Seconda guerra mondiale al fallimento della Comunità europea di difesa, è stata combattuta la prima lotta concreta per gettare le basi dell’Unione europea. La fondazione effettiva arriverà soltanto in due decisive tappe successive: il trattato di Roma del 25 marzo 1957 e quello di Maastricht del 7 febbraio 1992. Ma la aspirazione all’unità del vecchio continente è antica. Rimasta sul piano puramente ideale per tutto l’Ottocento e il primo Novecento, è diventata una realtà sostanziale solamente nel periodo postbellico grazie ad un gruppo ristretto di leader visionari che oggi rientrano tra chi ha fondato l’UE.
Chi ha fondato l’UE?
I sei Paesi fondatori dell’Unione europea sono la Germania, la Francia, l’Italia, i Paesi Bassi, il Belgio e il Lussemburgo. Dal punto di vista teorico e ideologico, i padri fondatori sono gli italiani Alcide de Gasperi, Altiero Spinelli e Nilde Iotti, i tedeschi Walter Hallstein, Ursula Hirschmann, Konrad Adenauer e Helmut Kohl, i francesi Robert Schuman, Jean Monnet, Simone Veil, Louise Weiss, François Mitterrand e Nicole Fontaine, il britannico Winston Churchill, il belga Paul-Henri Spaak, gli olandesi Johan Willem Beyen, Sicco Mansholt e Marga Klompé, la greca Melina Mercouri, la svedese Anna Lindh e il lussemburghese Joseph Bech. Sono stati questi uomini e donne ad essersi battuti al termine del secondo conflitto mondiale per affermare i valori fondanti su cui si basa l’UE: il mercato comune e l’unione doganale, l’integrazione economica continentale, la cooperazione politica, sociale e culturale tra gli Stati.
Limitando il discorso esclusivamente all’azione politico-economica, i fondatori dell’Unione europea sono Konrad Adenauer, Joseph Bech, Johan Willem Beyen, Winston Churchill, Alcide De Gasperi, Walter Hallstein, Sicco Mansholt, Jean Monnet, Robert Schuman, Paul-Henri Spaak e Altiero Spinelli. Konrad Adenauer favorì da primo Cancelliere della Repubblica federale la riconciliazione della Germania con la Francia, l’adesione al Consiglio d’Europa e la fondazione della Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). Nonostante il peso relativo di un piccolo Stato come il Lussemburgo, Joseph Bech fu uno dei principali architetti dell’integrazione europea alla fine degli anni Cinquanta, agevolando in particolare da ministro degli Esteri, attraverso un memorandum congiunto del Benelux, la convocazione della Conferenza di Messina del 1955 che spianò la strada alla costituzione della Com
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