Chi ha fondato Google?

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura

(BorsaeFinanza.it) Il giornalista e saggista americano Franklin Foer, fratello dello scrittore Jonathan Safran Foer, ha inserito Google tra i nuovi poteri forti: un’azienda hi-tech che, al pari di Apple, Facebook e Amazon, punta ad ottenere il monopolio assoluto del suo mercato e a “pensare per noi”. Sul motore di ricerca più influente al mondo è stato scritto moltissimo in questi vent’anni. Ma come ha fatto la grande G a diventare un ecosistema liquido e a diffondersi in maniera così capillare nelle nostre vite? E soprattutto chi ha fondato Google, quando e dove?

Chi ha fondato Google

Google ha una data di nascita precisa: il 4 settembre 1998. È in questa giornata che due giovani dottorandi della Stanford University, Larry Page e Sergey Brin, creano quello che diventerà il colosso di Mountain View, una delle compagnie destinate a rivoluzionare il mondo. Classe 1973, Page nasce e cresce nel Michigan, dove il padre Carl Victor insegna all’università ed è un pioniere nell’informatica e nell’intelligenza artificiale. La madre Gloria non è da meno: è un’istruttrice di programmazione al Lyman Briggs College.

A Stanford, dove studia informatica, Page conosce il coetaneo Brin, figlio di genitori ebrei russi entrambi laureati a Mosca e arrivati negli Stati Uniti nel 1979 da emigranti: il padre Mikhail per insegnare matematica all’università del Maryland e la madre Eugenia per fare ricerca al Goddard Space Flight Center della NASA.

Larry e Sergey si conoscono per caso (Page sta pensando di iscriversi alla scuola di specializzazione dell’ateneo californiano e Brin riceve il compito di fargli visitare la facoltà), scoprono di condividere diverse passioni (su tutte l’informatica e la matematica), litigano spesso e volentieri ma hanno un’intuizione brillante in comune: ispirandosi alla teoria delle reti, lanciare un motore di ricerca che sfrutta l’analisi matematica delle relazioni tra i siti per fornire i migliori risultati che un utente possa avere online.

Da SDLP a PageRank

L’obiettivo di P


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