Chi è in cerca di azioni con dividendi dovrebbe valutare Kimberly Clark

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
kimberly clark

Mentre alcuni titoli che offrono dividendi agli azionisti hanno deciso di attuare misure di riduzione o taglio alle cedole, altri sono andati avanti per la loro strada.

Il 2020 è stato un anno difficile per gli investitori in reddito, poiché la crisi COVID-19 ha costretto molte aziende a tagliare o sospendere i dividendi. Tuttavia, le società con attività più resilienti e flussi di cassa più forti continuano ad aumentare i dividendi durante la crisi per premiare gli investitori pazienti.

Diamo uno sguardo più da vicino ad un titolo che potrebbe fare al nostro caso: Kimberly Clark (KMB).

Kimberly Clark, un’azienda resiliente

Kimberly Clark, il produttore di Kleenex, carta igienica Cottonelle, pannolini Huggies e altri prodotti a base di carta, ha aumentato il suo dividendo ogni anno per 47 anni consecutivi. Attualmente paga un rendimento da dividendo a termine del 2,7% e ha speso solo il 51% del suo FCF su quel pagamento negli ultimi 12 mesi. Di fatto entro di forza nei dividendi aristocratici

La crisi del COVID-19 ha spinto gli acquirenti a fare scorta dei prodotti di Kimberly Clark e la società prevede che le sue vendite organiche aumenteranno del 4% -5% quest’anno, poiché i suoi guadagni rettificati cresceranno del 7% -10%. La forte domanda per i suoi prodotti rivolti al consumatore dovrebbe compensare le vendite più deboli dei suoi prodotti “K-C Professional” rivolti alle imprese, che sono esposti a chiusure aziendali, per il prossimo futuro.

Affidabilità e stabilità del dividendo al 2,7%

La crescita stabile di Kimberly Clark durante tutta la crisi ha sostenuto il guadagno da inizio anno del titolo di circa il 15%. Il titolo non è economico a 21 volte gli utili a termine, ma il suo isolamento dalla crisi COVID-19 giustifica senza dubbio quel premio.

Tuttavia, la pandemia prolungherà leggermente il piano di ristrutturazione avviato nel 2018. Inizialmente intendeva attuare tutte quelle iniziative di riduzione dei costi, disinvestimento e crescita entro la fine del 2020, ma la crisi estenderà il piano fino al 2021. Al di là di tutto quindi un titolo solido e da considerare nel lungo periodo per la sua enorme stabilità.

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