(Money.it) Per ottenere un prestito oppure un mutuo è di norma richiesta la garanzia fideiussoria, semplificando l’impegno di un’altra persona a soddisfare il debito in caso di inadempimento del debitore. È ciò che comunemente chiamiamo garante, che ha quindi un ruolo fondamentale nel prestito e soprattutto nella sua concessione. Ma cosa succede quando il garante muore?
Probabilmente si potrebbe pensare che il prestito, o il mutuo che sia, venga meno, mancando la garanzia che lo ha permesso, oppure che il debitore sia obbligato a fornire nuove garanzie. In realtà, la realtà è molto diversa da queste supposizioni e regolamentata in modo preciso nell’interesse di tutte le parti in gioco.
Che succede al prestito o al mutuo se muore il garante
Quando il garante muore il prestito rimane tale, ancora attivo e non viene interrotto. Allo stesso tempo, il debitore non è tenuto a trovare altre garanzie da fornire al creditore, ad esempio all’istituto bancario, in quanto la garanzia fideiussoria originaria è ancora valida.
Nel momento in cui si contrae un debito, anche se nella qualità di garante, ci si impegna a risponderne con il proprio patrimonio presente e futuro. L’implicazione del patrimonio futuro non riguarda soltanto un eventuale arricchimento, ma va perfino oltre alla morte.
L’obbligazione assunta dal garante, infatti, passa ai suoi eredi che subentrano nel suo ruolo e sono chiamati a rispondere del debito in caso di inadempimento de
© Money.it