Che ne sarà dei contratti a termine dopo il 31 marzo 2021?

Di Gianluca Perrotti 2 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi cartelle

Cosa accadrà dal 1° aprile riguardo ai contratti a termine? Al 31 marzo è stata fissata la durata del regime di esclusiva introdotto dal legislatore durante la crisi in relazione ai contratti a tempo determinato.

A partire dal 1 aprile 2021 si tornerà all’adozione delle disposizioni di cui sopra, che hanno richiesto una specifica motivazione per l’adozione del citato modello contrattuale.

Ciò significa che i datori di lavoro dovranno intervenire nei contratti firmati. Devono convertirli in contratti a tempo indeterminato o rinnovarli per un motivo generalmente richiesto in tali casi.

La scadenza e il regime dei contratti a termine

Come accennato in precedenza, la scadenza del regime di esclusività imposto dall’articolo 93, del decreto Rilancio n. 34/2020. Con tale norma il legislatore ha introdotto la possibilità di non applicazione di alcuni vincoli previsti dall’articolo 21 del TUF. nei contratti di lavoro subordinato, in caso di rinnovo o proroga del contratto di lavoro a tempo determinato, anche sotto forma di amministrazione, quando non viene superato il limite unico.

In particolare l’art. 21 T.U. prevede una serie di ragioni che devono essere indicate nel contratto, che sono soggette all’adozione di questo tipo di atto negoziale. Lo standard identifica chiaramente i seguenti motivi:

  • Esigenze associate a un aumento temporaneo e non programmabile della normale attività.
  • Bisogni temporanei e oggettivi non legati alle attività ordinarie.
  • Sostituzione con altri lavoratori.

Se sussiste uno di questi motivi, il datore di lavoro può stipulare un contratto a tempo determinato o temporaneo per un periodo non superiore a 12 mesi.

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