(Money.it) ChatGPT rappresenta senza dubbio una delle novità più chiacchierate dell’ultimo anno. Grazie all’intelligenza artificiale del chatbot le aziende hanno trovato un fedele alleato per rendere i loro processi interni più rapidi, sicuri ed efficienti.
Uno dei settori che potrebbe beneficiarne di più è senza dubbio quello della tecnofinanza, più semplicemente chiamato fintech. Questo settore è nato inizialmente dalla volontà di alcuni imprenditori di rendere più moderno il mondo delle banche, considerato statico e renitente al cambiamento.
Oggi il fintech è cresciuto moltissimo, sotto questo nome infatti sono racchiuse non soltanto imprese che sono diventate banche digitali a tutti gli effetti, ma anche aziende che offrono metodi di pagamento innovativi e molte altre ancora.
Grazie a questa crescita il fintech è diventato uno dei settori più interessanti per i giovani che vogliono provare a fare impresa. Con l’ascesa dell’intelligenza artificiale e dei chatbot sembra che ci siano tutti i presupposti per la nascita di nuove opportunità di business.
ChatGPT e fintech: come possono collaborare
ChatGPT e il fintech possono collaborare? Come vedremo a breve possono eccome, l’unica cosa che è fondamentale stabilire è il “come”. Il software realizzato da OpenAI permette infatti di fare già moltissime cose: alcune persone lo usano sul posto di lavoro per scrivere testi efficaci, altre lo usano soltanto per divertimento, altre ancora lo sfruttano per avere un vero e proprio assistente personale.
ChatGPT può essere usato in maniera trasversale in più o meno tutti i settori del mondo lavorativo, a patto che chi lavora sfrutti un computer dotato di una connessione internet. Vediamo alcuni esempi di come ChatGPT può essere usato nel caso specifico delle aziende che operano nel settore fintech.
I servizi offerti dalle fintech possono integrare (o integrarsi, come vedremo) ChatGPT. Il chatbot
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