CGIA e lavoro: “Lunedì 2 milioni resteranno a casa”

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Istat, in aprile il lockdown schianta lavoro e occupazione (-274mila). Esplodono gli inattivi, giù al 6,3% la disoccupazione

Il governo stima che rimarrebbero senza certificato verde 3 milioni di lavoratori italiani, che rappresentano circa il 13 per cento dell’occupazione del nostro Paese. Persone che dovranno fare i tamponi ogni 2 giorni per ottenere un Green Pass e poter accedere al proprio lavoro entro la fine dell’anno.

Non esiste una cifra esatta per il numero di lavoratori non vaccinati, sottolinea la CGIA. Le uniche fotografie disponibili provengono dall’ufficio del presidente del Consiglio e fotografano il numero di persone che non sono state ancora vaccinate l’8 ottobre dello scorso anno, nella fascia di età dai 20 ai 59 anni. Una coorte che comprende la stragrande maggioranza di coloro che lavorano nel Paese. Ovviamente, queste persone includono sia i disoccupati che gli inattivi. La regione più “non vaccinata” è la Sicilia, con una percentuale del 24,3 per cento e ospita 625.565 persone non vaccinate. Seguono la Calabria con il 23,4 per cento (226 745 non vaccinati), la provincia autonoma di Bolzano con il 22,7 per cento (63 570 non vaccinati), la Valle d’Aosta con il 21 per cento (13 017 non vaccinati) e le Marche con il 20,4 per cento. (156.724 non vaccinati).

Le situazioni più favorevoli si osservano invece in Lombardia (14,3 per cento dei non vaccinati), Lazio (14,2 per cento) e Toscana (13,8 per cento). Tra le 4 macroregioni del Paese, il Sud ha il maggior numero di non vaccinati (2.143.769, ovvero il 20 per cento della popolazione totale di età compresa tra 20 e 59 anni). E, infine, in Italia ci sono 5.432.118 persone in età lavorativa “senza cere”, ovvero il 17,4 per cento della coorte tra i 20 ei 59 anni.

La mancanza di circa 2 milioni di lavoratori non è solo un problema economico e sociale che rischia di mettere in pericolo la stabilità produttiva di molte attività economiche, ma costituisce anche una grave violazione del diritto al lavoro, rischio individuato dalla CGIA. Se il governo ha deciso di consentire l’ingresso negli uffici e nelle fabbriche solo a chi ha il bollino verde, e questi ultimi si possono ottenere con un vaccino o con uno striscio, il governo dovrebbe garantire che i tamponi possano essere prelevati anche da chi non vuole ricevere un’iniezione di siero vaccinale. Diversamente, lede il diritto al lavoro di milioni di persone, violando un principio fondamentale dello stato di diritto: lo stato di diritto, che deve essere sempre rispettato dalle organizzazioni pubbliche e private. Bisogna tener conto che il Covid va affrontato attraverso la prevenzione, aumentando il numero delle persone vaccinate e seguendo le linee guida indicate dagli esperti, ma allo stesso tempo bisogna anche garantire il diritto al lavoro e alle piccole imprese, che ne sono gravemente colpite per questa pandemia.

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