(Money.it) I bonus edilizi negli ultimi mesi hanno subito decisivi stravolgimenti normativi che hanno costretto proprietari, imprese, fornitori e banche (cessionari) ad adeguarsi in modo tempestivo e soprattutto hanno prodotto ritardi e crediti incagliati.
Fatte salve poche eccezioni, con il decreto legge 11 del 2023 si è deciso di eliminare la possibilità di ottenere le agevolazioni fiscali tramite cessione del credito e sconto in fattura, resta la possibilità di avvalersi delle agevolazioni con le detrazioni fiscali. Restano però da definire le modalità per recuperare le agevolazioni fiscali maturate in precedenza, i crediti incagliati, che stanno mettendo in crisi imprese e proprietari.
Le norme sono diverse per il cessionario (imprese, banche) e il contribuente, vedremo quindi cosa si può fare dal punto di vista del contribuente e cessionario per avere la cessione del credito in 10 anni.
Cessione del credito in 10 anni per cessionario e contribuente: cosa si può fare?
- Cessione del credito e detrazioni fiscali per il contribuente
- Cessione del credito con detrazioni per il cessionario: differenze rispetto al contribuente
Cessione del credito e detrazioni fiscali per il contribuente
La cessione del credito per il contribuente è disciplinata dall’articolo 2 comma 3 sexies del decreto legge 11 del 2023, questo stabilisce che:
Per le spese sostenute dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022 la detrazione può essere ripartita, su opzione del contribuente, in dieci quote annuali di pari importo a partire dal periodo d’imposta 2023. L’opzione è irrevocabile. Essa è esercitata nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2023 (dichiarazione 2024). L’opzione è esercitabile a condizione che la rata di detrazione relativa al periodo d’imposta 2022 non sia stata indicata nella relativa dichiarazione dei redditi.
Questo implica che il contribuente che non abbia possibilità di accedere alla cessione del credito o s
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