(Money.it) Il problema dei crediti fiscali incagliati da Superbonus sta mettendo in difficoltà molte imprese. Dopo lo stop alle cessioni del credito con il decreto 11 del febbraio 2023, le imprese che rischiano il fallimento, che si ritrovano senza liquidità, con lavori avviati che non riescono a concludere e spesso indebitate, sono numerose.
Ad oggi sono pochi i soggetti che stanno procedendo all’acquisto dei crediti, ad esempio lo sta facendo Banca Intesa con le operazioni di ri-cessione del credito che permettono di liberare capienza fiscale e acquistare ulteriori crediti.
Si è aggiunta nei giorni scorsi Monte dei Paschi di Siena, ma per operazioni che coinvolgono le zone interessate dal sisma del Centro Italia. Pochi altri sono i soggetti che stanno operando e quindi lo sblocco dei crediti va a rilento.
Le Regioni nei mesi scorsi avevano provato a intervenire proponendo di acquistare i crediti incagliati, ma questa operazione è stata bloccata attraverso il decreto legge n° 11, convertito in legge 38 del 2023, che ha posto il divieto per le pubbliche amministrazioni di acquistare i crediti derivanti dal Superbonus.
In questi giorni vi è però una curiosa novità che arriva dalla regione Basilicata. L’intenzione è di sfruttare quelle che possono essere piccole mancanze, o maglie larghe della legge.
Andiamo con ordine e rispondiamo alla domanda: Perché dalle Regioni potrebbe arrivare lo sblocco delle cessioni del credito per i bonus edilizi?
Approvata la proposta di legge per lo sblocco delle cessioni del credito
La regione Basilicata interviene nel campo della cessione del credito attraverso un proposta di legge.
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