(BorsaeFinanza.it)
I Certificati Equity Protection appartengono alla categoria ACEPI dei Certificati a capitale protetto e consentono a seconda della tipologia di prodotto di investire in ottica rialzista o ribassista su un certo sottostante. Questa tipologia di certificati d’investimento permette di investire su azioni, indici di Borsa, materie prime, valute, fondi ed ETF e sono attualmente offerti da Banca Akros, BNP Paribas, Intesa Sanpaolo, Mediobanca, Société Générale e UniCredit. Vediamo ora le caratteristiche principali e il funzionamento di questi prodotti, che per la loro struttura sono adatti a quel risparmiatore con bassa propensione al rischio che tuttavia ha una visione rialzista o ribassista su un certo sottostante.
Certificati Equity Protection: le caratteristiche e il funzionamento
La caratteristica principale dei Certificati Equity Protection è quella di permettere di ottenere dei rendimenti legati al rialzo (versione Long) o al ribasso (versione Short) proteggendo in tutto o in parte il capitale investito. Il livello di protezione è determinato in fase di emissione ed è rappresentato in percentuale sullo Strike Iniziale. Questo prodotto ha altre due caratteristiche distintive:
- La possibile presenza di un Cap, ossia un livello superato il quale non si partecipa più al rialzo o al ribasso del sottostante;
- Il fattore di partecipazione, il quale può essere uguale, inferiore o superiore al 100%. Questo valore indica l’entità della replica della performance del sottostante.
Questi strumenti si caratterizzano anche per non offrire rendimenti periodici, ma solo a scadenza. Alla scadenza si potranno verificare tre scenari. Per un Equity Protection Long:
Per quanto invece concerne gli Equity Protection Short, i tre possibili scenari a scadenza sono:
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