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Si è svolta ieri a Milano, presso il Magna Pars Event Space, la conferenza annuale di Acepi, l’Associazione italiana certificati e prodotti di investimento. Il Certificate Day 2023 ha registrato la presenza di numerosi ospiti per una giornata di seminari e tavole rotonde e con l’assegnazione del primo premio giornalistico Acepi.
Governance della sostenibilità, intelligenza artificiale al servizio dell’analisi finanziaria, impatti della regolamentazione e tendenze nel mondo dei certificati, sia dal punto di vista degli emittenti che degli investitori, sono stati tra i temi principali affrontati nel corso della mattinata. Nel pomeriggio spazio a un corso accreditato Efpa e Cfa Society Italy con la conduzione di Pierpaolo Scandurra.
La Retail Investment Strategy sotto la lente al Certificate Day
Due temi fondamentali per il futuro dei certificati sono stati toccati nella parte centrale della mattinata. Dopo una presentazione sull’andamento del mercato e dei costi dei certificati a cura di Giovanna Zanotti, direttore scientifico di Acepi, si è svolta una tavola rotonda sulla Retail Investment Strategy. Protagonisti sono stati Dario Savoia, segretario generale Acepi; Simona Maggi, direttore scientifico Aipb; Miriam Felici, vicesegretario generale Assosim; Alessandro Mastrantuono, partner & Investment services industry leader di Deloitte.
Dalla discussione è emerso il timore che la nuova Retail Investment Strategy, adottata dalla Commissione europea nel maggio scorso con l’obiettivo di proteggere l’investitore retail, possa al contrario avere effetti negativi in quanto troppo concentrata sul tema del costo dei prodotti finanziari.
“La retail investment strategy interviene sui costi dei prodotti finanziari in quanto ritiene che siano questi a mantenere gli investitori retail lontano dai mercati finanziari. In realtà rischia di favorire la ricerca di economie di scala allo scopo di contenere i prezzi dei prodotti di investimento e della consulenza. La conseguenza potrebbe essere una riduzione della concorrenza e la creazione di barriere dimensionali all’entrata” ha commentato Miriam Felici. Peraltro, come ha sottolineato Simona Maggi, il costo non è un fattore determinante nelle scelte di investimento. Gli investitori lo annoverano tra gli elementi che prendono in considerazione ma, al momento della decisione, “contano di più la preparazione del consulente, la sua proattività e la gamma di prodotti disponibili”.
Soprattutto in Italia, dove la preparazione finanziaria delle persone è molto limitata. Per questo motivo viene ritenuto problematico il passaggio a modelli di consulenza completamente fee only, almeno nel breve termine. “Anche se in molti hanno già iniziato a introdurre modelli ibridi – ha specificato Alessandro Mastrantuono – bisogna considerare quanto accaduto in Gran Bretagna e Olanda, dove è disponibile solo una consulenza professionale a parcella”. In queste nazioni la parte del mercato coperta da consulenza è solo quella con le maggiori disponibilità, in grado di sostenere il costo del servizio. Rimangono privi di assistenza proprio gli investitori retail che più ne avrebbero bisogno. Inoltre, con riferimento al mondo dei certificati, secondo Dario Savoia sarà difficile trovare dei benchmark di prezzo per la flessibilità di payoff che caratterizza queste strutture.
I vincitori del premio giornalistico Acepi
Nel corso dell’evento sono stati assegnati anche i primi premi giornalistici Acepi. La consegna dei
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