Cerchiamo di capire cos’è il condono fiscale e le modalità di applicazione

Di Gianluca Perrotti 3 minuti di lettura
Fisco, tasse e tributi

In questo periodo si parla molto del condono in relazione alla tanto attesa pace fiscale proposta dal nuovo governo guidato da Mario Draghi.

Il condono fiscale, in particolare, determina l’abolizione delle condotte illecite per le quali il cittadino è in debito con lo Stato. Questi includono dichiarazioni dei redditi errate o mancanti. Si può parlare di condono tombale quando tutti gli obblighi di assolvere ai debiti da parte dei cittadini con il Fisco vengono definitivamente annullati.

Il problema del condono fiscale non è mai stato rilevante prima. Il provvedimento che viene utilizzato nel nostro Paese più frequentemente di quanto si immagini è solitamente di natura straordinaria ed è motivato da ragioni specifiche o rilevanti del momento storico.

Sanatoria, condono fiscale, condono tombale, pace fiscale: tanti modi per una sola operazione

Abbiamo visto cos’è un condono, chiamato in questo contesto pace fiscale. Grazie a questa abolizione delle tasse, i cittadini pagano effettivamente parte dei loro debiti allo Stato. E in caso di cancellazione totale, si parla di condono tombale. Ma ci sono anche altri tipi di condoni, vediamoli.

  • Condono valutario: Viene comunemente detto “scudo fiscale”, e consente a chi ha esportato e versato capitali in paradisi fiscali esteri di riportarli in Italia. A fronte di ciò è prevista una sorta di pena pecuniaria che dipende sopratutto dall’importo dei capitali esportati;
  • Condono edilizio: si applica nel settore delle costruzioni,  dove notoriamente avvengono parecchi illeciti costruttivi o abusi edilizi. Le modalità di richiesta ed attuazione possono variare molto, come anche gli importi da corrispondere.
  • Condono previdenziale: nella stragrande maggioranza dei casi si parla di debiti pregressi con l’INPS (Istituto Nazionale Previdenza Sociale). I soggetti interessati possono essere i singoli cittadini o i datori di lavoro che non hanno provveduto a pagare gli oneri contributivi dovuti all’Istituto.

Che si tratti di tasse, cambio, previdenza sociale o condono immobiliare, l’Italia non è nuova a questo tipo di misure, che sono state applicate, anche se in modi insoliti, molte volte. I precedenti a riguardo sono illustri e anche recenti. Basti pensare a quello del 2018, dove praticamente tutti i cittadini che avevano micro debiti inferiori a 1.000 euro, li hanno visti scomparire dalla propria posizione debitoria.

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