Censimento della popolazione e delle abitazioni

Di Alessio Perini 3 minuti di lettura
Borsa Italiana

Arriva sul sito di Istat il censimento della popolazione e delle abitazioni

Si è concluso il Censimento della popolazione e delle abitazioni, sospeso nel 2020 a causa dell’emergenza covid-19. Dal sito Istat si legge: “Le due rilevazioni “areale” e “da lista” che hanno composto il Censimento, avviate all’inizio di ottobre 2021, sono state portate a termine, rispettivamente, il 26 novembre e il 23 dicembre 2021″.

L’edizione 2021, confermando la natura campionaria e non censuaria delle indagini, si è caratterizzata per la maggiore numerosità sia delle famiglie (2.470.087, oltre il 75% in più rispetto al 2019) che dei Comuni coinvolti nelle due rilevazioni (4.531, +60% circa rispetto al 2019). L’incremento delle dimensioni campionarie si è reso necessario per garantire il pieno rispetto dei regolamenti statistici europei, completare il ciclo pluriennale già programmato per il Censimento permanente della popolazione e delle abitazioni (dopo la battuta d’arresto subita nel 2020) e per assicurare la base dati necessaria a produrre la popolazione legale.

I risultati della raccolta dati sono stati molto positivi nonostante le difficoltà connesse al persistere dell’emergenza sanitaria e la maggiore complessità delle operazioni realizzate sul campo in un periodo di tempo limitato. Alla rilevazione da lista hanno risposto 1.480.256 famiglie, con un tasso di risposta lordo pari all’87,3%, risultato coerente con quello conseguito nel 2019, ma in lieve incremento (+0,8 punti percentuali).

Al 31 dicembre 2020, data di riferimento della terza edizione del Censimento permanente, la popolazione in Italia conta 59.236.213 residenti, in calo dello 0,7% rispetto al 2019 (-405.275 individui). Questo calo è attribuibile prevalentemente alla dinamica demografica tra il primo gennaio e il 31 dicembre 2020: infatti, il saldo dovuto al movimento demografico totale (saldo naturale più migratorio), desumibile dalle fonti anagrafiche, ha fatto registrare 362.507 unità in meno.

Il conteggio della popolazione abitualmente dimorante, effettuato sulla base dei “segnali di vita amministrativi”, ha poi determinato un ulteriore aggiustamento statistico pari a -42.768 unità: si tratta di un saldo dovuto alla differenza tra unità conteggiate in aggiunta rispetto alla popolazione iscritta in anagrafe (correzione dell’errore di sotto-copertura anagrafica) e unità in detrazione (correzione dell’errore di sovra-copertura anagrafica).

 

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