(Money.it) Nessun inno al fascismo durante la parata del 2 giugno. Il caso, reso noto dalle interpretazioni dei diversi utenti sui social e da un video pubblicato sul proprio account Instagram dalla scrittrice Michela Murgia, commentava la parata della Festa della Repubblica e il presunto “saluto fascista” da parte di un corpo militare al passaggio davanti al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
L’accusa nascerebbe anche dall’intonazione corale del termine «Decima». Il gruppo delle Forze Armate è stato accostato all’unità X MAS, storicamente nota per aver collaborato con i tedeschi contro gli Alleati macchiandosi di crimini di guerra. Il grido revanscista al regime, sempre secondo gli utenti della rete, sarebbe esploso vista la presenza nella tribuna delle istituzioni della Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dei Presidenti delle Camere Ignazio La Russa e Lorenzo Fontana, esponenti dei partiti di destra dal passato vicino ad ambiti estremisti.
Qui una breve ricostruzione del dibattito e un po’ di doveroso fact-checking.
Perché non si è trattato di fascismo
Il saluto in questione viene usato usato da diverse unità delle Forze Armate e non è quello fascista. Come confermano gli stessi militari e il presidente del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica, il gesto del braccio alzato è stato confuso con il rituale “attenti a sinist”, atto tipico d’avvio del corteo militare.
Questo saluto viene replicato anche da altri comparti, un esempio ne è la Croce Rossa, ed anche è ben visibile in edizioni degli anni precedenti. Lo stesso gruppo oggi contestato riprodusse la marcia nel 2022 davanti
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