Cattivi pagatori: sono possibili nuovi finanziamenti?

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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Il profilo del cattivo pagatore ha decisamente una connotazione negativa per le Banche. Difficilmente un direttore di Banca concederà un mutuo o un prestito a chi in passato non è stato ligio al dovere.

Tuttavia, non si può dire che le porte del finanziamento siano completamente chiuse: è possibile che coloro che non sono sempre stati affidabili in passato possano ricevere un piccolo prestito.

In altre parole, il finanziamento per il cattivo pagatore è possibile se si tratta di un importo piuttosto limitato. In questo modo, la banca si protegge in caso di ritardo nel pagamento da parte del debitore.

Ipoteche e prestiti sono possibili se sono garantiti da un’ipoteca: in tal caso, la banca si occupa di chiedere al debitore di fornire una garanzia reale della propria proprietà in modo che possa reclamarla in caso di insolvenza.

Identikit del cattivo pagatore

I cattivi pagatori sono quindi coloro che non hanno pagato i debiti con le banche o che lo hanno fatto troppo tardi. Per essere precisi, il ritardo nel pagamento di due rate del prestito o del mutuo è sufficiente per essere registrato come cattivo pagatore.

I contribuenti vengono inseriti in un elenco speciale: in realtà si tratta di un ampio database che può essere visualizzato da tutti gli istituti di credito (banche, uffici postali, ecc.) E intermediari finanziari.

Questi sistemi di informazioni sul credito comprendono non solo i nomi di coloro che si sono dimostrati inaffidabili, ma anche quelli di coloro che hanno richiesto finanziamenti. Quindi, se guardi l’elenco, di solito troverai anche i nomi di coloro che sono perfetti.

Cancellazione dalla lista dei cattivi pagatori

Fortunatamente, non si rimane cattivi pagatori a vita, anche se non si sono mai pagati i debiti con la banca.

Rimarranno registrate le informazioni con i seguenti termini:

  • un mese per la domanda di finanziamento respinta dall’ente o presentata dal cliente;
  • fino a 6 mesi per la domanda di finanziamento fino all’esame preliminare;
  • 12 mesi per i ritardi di pagamento, che vengono poi corretti in due rate o due mesi dalla data di regolarizzazione;
  • 24 mesi per arretrati maggiori, quindi fissati dalla data di regolarizzazione
  • 36 mesi per arretrati o altri difetti gravi non risolti: dalla data di scadenza del contratto o dall’ultimo aggiornamento per accordi o altri eventi relativi al rimborso
  • 36 mesi per rapporti di credito regolari se nella storia del soggetto si verificano altri rapporti con eventi negativi non regolati.

Dopo la scadenza del periodo massimo di conservazione delle informazioni, i sistemi di informazione creditizia sono tenuti ad eliminare automaticamente i dati.

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