La responsabilità del Sindaco di una società per il fallimento della stessa è un tema di grande rilievo e la recente Ordinanza n. 9427 del 10 aprile 2024 della Cassazione ha ribadito i principi fondamentali in materia.
I dettagli
La sentenza rigetta il ricorso di un Sindaco che aveva agito contro la condanna in solido con gli altri membri del collegio sindacale e l’amministratore unico, al pagamento di una somma considerevole in favore della procedura di fallimento. La Corte ha evidenziato che il Sindaco è responsabile non solo per le condotte illecite avvenute durante il suo mandato, ma anche per quelle anteriori alla sua nomina.
L’Ordinanza
La Cassazione ha sottolineato che il Sindaco ha il dovere di vigilare attentamente sulle attività della società e di intervenire tempestivamente in caso di comportamenti illegali da parte dell’amministratore. In questo caso specifico, il Sindaco non ha attivato i poteri di controllo necessari per prevenire il depauperamento del patrimonio societario causato da atti distrattivi posti in essere dall’amministratore.
La Corte ha evidenziato che il Sindaco ha la responsabilità di verificare costantemente la situazione della società e di adottare le misure necessarie per proteggere gli interessi dell’azienda e dei creditori. Inoltre, il Sindaco deve agire in modo proattivo e non può limitarsi a una semplice inerzia di fronte a segnali di allarme.
Nesso tra omissione e danno societario
La sentenza ha anche evidenziato il nesso causale tra l’omissione del Sindaco e il danno subito dalla società, sottolineando che il Sindaco avrebbe potuto e dovuto prevenire il danneggiamento del patrimonio societario se avesse attivato i poteri di vigilanza a sua disposizione.
Questa sentenza rappresenta un importante precedente giuridico che risalta l’importanza della vigilanza e dell’attivismo da parte dei Sindaci nelle società di capitali, evidenziando che la responsabilità dei vertici aziendali è imprescindibile per la corretta gestione e tutela degli interessi societari