Cassa integrazione: ecco le novità del Decreto agosto

Di Barbara Molisano 3 minuti di lettura
Cassa integrazione

Il Decreto agosto prevede un’ulteriore proroga della cassa integrazione per altre 18 settimane utilizzando la formula 9 + 9 fino a fine anno.

Prevede però anche i contributi aggiuntivi che le aziende devono versare per usufruire delle ulteriori 9 settimane di cassa integrazione. Ecco le caratteristiche:

  • 9% della retribuzione totale che sarebbe stata dovuta al dipendente per le ore non lavorate durante la sospensione o riduzione del lavoro, per i datori di lavoro il cui turnover del personale è diminuito di meno del venti per cento;
  • 18% della retribuzione totale che avrebbe dovuto essere dovuta al dipendente per le ore non lavorate durante la sospensione o riduzione del lavoro, per i datori di lavoro che non hanno avuto riduzione del turnover del personale
  • Nessun contributo aggiuntivo per i datori di lavoro il cui fatturato è stato ridotto del venti per cento o più.

Il costo per lo Stato sarà di 1,6 miliardi entro il 2020.

I termini di scadenza delle domande

La Cassa Integrazione, pur con tutte le restrizioni che lo hanno accompagnato, è stato il provvedimento che ha potuto tenere a galla aziende e famiglie durante questo difficile periodo di emergenza.

Il governo ha dovuto prolungare più volte il periodo inizialmente previsto a causa delle continue difficoltà economiche delle società dopo una lunga quarantena.

Ci sono un totale di 18 settimane di licenziamenti di cui le aziende possono usufruire oggi ei sindacati chiedono una proroga fino alla fine dell’anno per il blocco dei licenziamenti. Nel frattempo, si lavora per riformare il sistema di protezione sociale.

Cassa Integrazione e la formula 9 + 5 + 4

Il premier ha più volte affermato che la cassa integrazione sarà garantita a tutti i lavoratori per il tempo necessario durante un periodo di debole attività economica. Le aziende che hanno esaurito le prime 14 settimane di cassa integrazione possono richiederne altre 4 per poi attendere ulteriori provvedimenti in merito e attendere altri quattro mesi, come richiesto da Cgil, Cisl e Uil.

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