(Money.it) Ormai la direttiva case green è in pausa estiva e non si avranno molte novità al riguardo fino a settembre quando si tornerà a parlare del miglioramento degli edifici estistenti. Anche se il tema dell’efficientamento energetico non è del tutto nuovo ai cittadini italiani visto che se ne parla già da diverso tempo, l’argomento è tornato alla ribalta con l’introduzione del Superbonus 110% negli ultimi anni.
Ma, ancora di più, si è parlato di migliorare l’efficienza energetica dei propri immobili con l’approvazione da parte del Parlamento UE del testo della direttiva case green, una novità che ha fatto tremare molti proprietari di case italiani per quanto si è detto al riguardo.
Un provvedimento che ha fatto discutere l’opinione pubblica e non solo. Accantonata la questione sulla riduzione delle emissioni per le auto, ora l’ago della bilancia si sposta verso le abitazioni.
La nuova diretta prevede, infatti, l’obbligo per i proprietari delle abitazioni di eseguire lavori di riqualificazione energetica per portare il proprio immobile almeno in classe E entro il 2030. E proprio in virtù di ciò in molti iniziano a chiedersi come si può fare per conoscere la classe energetica di appartenenza del proprio edificio.
Vediamo subito di dare una risposta esauriente al quesito rispolverando i punti più importanti della direttiva case green.
Case green, cosa prevede la direttiva UE
Prima di soffermarci su come si può capire in quale classe energetica ricade il nostro immobile è importante riassumere le disposizioni più rilevanti contenute nel documento approvato dal Parlamento europeo.
Sebbene il percorso per arrivare all’approvazione definitiva della direttiva UE sulle case green è ancora lungo, l’ultima versione del provvedimento ha fissato dei punti che difficilmente saranno modificati nel corso del tempo. Di quali si tratta?
Il provvedimento prevede il raggiungimento entro il 1°gennaio 2030 della classe energetica “E” per gli immobili ad uso residenziale. Trascorsi tre anni, dunque entro il 2033, ci sarà un nuovo passaggio alla classe energetica di tipo “D”, fino ad arrivare poi tra il 2040 e il 2050 a raggiungere il traguardo delle 0 e
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