(Money.it) Quando una casa ha più proprietari si deve tener conto del diritto di ognuno di loro prima di attuare le decisioni che la riguardano, dai lavori fino alla vendita e all’affitto. Con la comproprietà immobiliare, infatti, ognuno può utilizzare l’immobile nella sua interezza avendo cura di non danneggiarlo e non impedire agli altri proprietari l’utilizzo. Con l’accordo di tutti i proprietari la divisione degli spazi e delle spese è molto semplice, anche perché si fa sempre riferimento alle quote di proprietà.
Più problematico, invece, il disaccordo dei proprietari, soprattutto in presenza di interventi che qualcuno non desidera eseguire e pertanto non pagare. Sapere chi decide i lavori da fare e come farlo è dunque fondamentale per non ritrovarsi spiacevoli ripercussioni sulla ripartizione dei costi.
Tra più proprietari, chi decide i lavori da fare e come si dividono le spese?
Per i lavori di casa da eseguire sull’immobile in comproprietà vale la distinzione fra ordinaria e straordinaria amministrazione. I lavori di straordinaria amministrazione devono essere necessariamente decisi da tutti i comproprietari all’unanimità, cosicché il pagamento possa essere diviso in proporzione alla quota di proprietà di ognuno.
Per i lavori di ordinaria amministrazione è invece sufficiente la decisione dei proprietari a maggioranza (di quote). Per quanto riguarda le innovazioni, dunque gli interventi che cambiano la destinazione o la funzione del bene, è richiesta una maggioranza qualificata pari a due terzi della proprietà.
Ne consegue che la quota di proprietà dell’immobile
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