Cartelle esattoriali: cosa sono, cosa si rischia, come saldarle e come pagare a rate

Di Redazione FinanzaNews24 4 minuti di lettura
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(Money.it) Cosa sono le cartelle esattoriali? Sicuramente al giorno d’oggi trovare qualcuno che non lo sappia è raro visto che, ormai, quasi tutti dobbiamo fare i conti con somme richieste dall’Agenzia delle Entrate. In ogni caso iniziamo subito con una spiegazione: le cartelle esattoriali sono un atto con cui l’Agenzia delle Entrate-Riscossione chiede il pagamento delle somme risultate a debito del contribuente dopo un controllo effettuato dall’ente creditore.

Cosa bisogna fare quando si riceve una cartella esattoriale? La prima reazione è sicuramente quella di panico. Ma la razionalità in questi casi aiuta sempre e le strade che un contribuente può prendere quando riceve una cartella esattoriale sono essenzialmente due:: la prima è quella di saldare l’importo richiesto, eventualmente facendo domanda di pagamento a rate. La seconda è quella di fare ricorso al giudice di pace entro 30 giorni dalla notifica.

Per quanto riguarda la pace fiscale, tutte le informazioni su come pagare le cifre dovute per la rottamazione quater e il saldo e stralcio si trovano sul sito dell’Agenzia delle entrate-Riscossione, e sul bollettino allegato alla “Comunicazione delle somme dovute”.

Nella guida di seguito vediamo quali sono le modalità di pagamento di una cartella esattoriale con tutti i link utili, cosa si rischia qualora non si versi l’importo richiesto e come fare domanda di rateazione.

Cos’è una cartella esattoriale

Una cartella esattoriale, come anticipato, è un atto di pagamento inviato dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione, con cui si richiede al contribuente il pagamento delle somme risultate a debito a seguito di un controllo dall’ente creditore (non solo Agenzia delle Entrate, ma anche Inps, Comuni, ecc).

Ogni cartella contiene tutte le informazioni utili al contribuente per capire cosa fare:

  • la descrizione delle somme dovute;
  • l’intimazione ad adempiere nel termine di 60 giorni dalla notifica;
  • le modalità di pagamento, anche rateale;
  • le modalità per richiedere il riesame, la sospensione o l’annullamento del debito rivolgendosi all’ente creditore o presentando ricorso al giudice.

Con provvedimento del 17 gennaio 2022 è stato approvato un nuovo modello di cartella di pagamento per i carichi affidati agli agenti della riscossione a decorrere dal 1° gennaio 2022. In base a quanto stabilito dalla legge di Bilancio 2022, infatti, le cartelle non contengono più l’aggio della Riscossione, cioè gli oneri di riscossione non vengono più addebitati al contribuente.

Le somme che risultano dovute a seguito dei controlli effettuati dagli enti creditori vengono iscritte a ruolo (si tratta di un elenco che contiene i nominativi dei debitori, la tipologia del credito e le relative somme dovute).
Il ruolo viene formato dall’ente creditore e trasmesso all’Agenzia delle entrate-Riscossione che provvede ad elaborare e notificare la cartella di pagamento ai fini della riscossione delle somme indicate.

Cosa rischia chi non paga una cartella

Per le cartelle esattoriali il termine per il pagamento è fissato in 60 giorni dalla notifica.

In caso di mancato pagamento della cartella nel termine previsto dalla notifica, o di mancata richiesta di rateazione, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione può avviare nei confronti del debitore (e dei suoi coobbligati):

  • procedure cautelari e conservative, come il fermo amministrativo di beni mobili registrati, o l’ipoteca;
  • l’esecuzione forzata per il recupero coattivo del credito sulla base del ruolo che costituisce

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