Per ben 6 italiani su 10 è importante controllare il contenuto dell’etichetta della carne e acquistarla secondo le modalità con cui l’animale è stato allevato
I dati provengono dal sondaggio di Aisa – Federchimica, Associazione nazionale imprese salute animale, che é stato realizzato in collaborazione con Swg. Lo studio ha raccolto 800 interviste a italiani maggiorenni, rappresentativi della popolazione per genere, età e zona geografica di provenienza.
Dallo studio emerge che: “La garanzia del benessere degli animali da allevamento è sempre più un elemento chiave nelle scelte alimentari degli italiani, oltre che un aspetto considerato nella definizione della propria dieta. Un’attenzione particolarmente presente in chi afferma di consumare poco o per niente prodotti di origine animale (70%)”.
Riccardo Grassi, direttore di ricerca di Swg, afferma: “il 71% del campione che si sincera sempre che il prodotto sia 100% Made in Italy, un’eccellenza che tutto il mondo riconosce al nostro Paese (ne è convinto l’85% dei rispondenti), perché vede in questo un elemento di sicurezza e anche di garanzia di qualità e salubrità”.
Secondo Arianna Bolla, presidente di Aisa – Federchimica: “Assicurare la salute dei nostri animali significa anche assicurare la qualità degli allevamenti e quindi dei prodotti che ne derivano. Oggi investire nella salute animale e in quella del pianeta è centrale per assicurare a tutti noi un domani in salute, la piena realizzazione di One Health tutela anche le produzioni e salvaguarda il nostro Made in Italy”.
Altri dati interessanti sulle abitudini degli italiani proposte da sondaggio Aisa sono i seguenti:
- il 57% degli intervistati segue un’alimentazione composta da alimenti di origine animale e non. La fascia di popolazione tra i 18 e 34 anni, ovvero 18% del campione, consuma fino a 4 volte a settimana carne e latticini.
- Per l’82% degli italiani intervistati la qualità dei prodotti di origine animale è strettamente connessa a un allevamento di qualità
- Un italiano su due è convinto che in Italia c’è poca attenzione alla salute e al benessere dell’animale
- un intervistato su cinque dichiara che l’allevatore è molto attento al benessere dell’animale
- Il 15% convinto che gli allevamenti siano luoghi di sfruttamento e maltrattamento.