Il presidente di Confindustria Carlo Bonomi, a Napoli per il 36° convegno dei Giovani imprenditori guarda con occhio critico la Manovra 2022 sottolineando con non vede nulla in grado di favorire i giovani e lo sviluppo del Paese. Una manovra che contiene ma che non sviluppa, che guarda al RdC e alle pensioni e non pensa al futuro del Paese. Le sue dichiarazioni sono critiche, le risorse messe in campo se così ripartite non daranno prospettiva di crescita in termini di PIL e non aiuteranno lo sviluppo del Paese
Carlo Bonomi dichiara “Questo è un Paese che stenta ad apprezzare i giovani e ci pensa solo quando ci sono i passaggi elettorali. Questa non è una manovra per i giovani”, ha detto il presidente di Confindustria al 36° convegno dei Giovani imprenditori a Napoli. “Penso a questa legge di bilancio – ha aggiunto – per mesi durante la campagna elettorale abbiamo sentito parlare di giovani, ma cosa c’è in questa legge di bilancio per i giovani? C’è il congedo parentale, 10 giorni, c’è un intervento sulla prima casa, 416 milioni nel 2022. Una legge di bilancio che stanzia tra i 22 e i 23 miliardi, ma dove li stanzia? Nel reddito di cittadinanza, su quota 100. Ai giovani cosa viene? Niente. Il reddito di cittadinanza o i prepensionamenti non sono la strada. Quello che rilevo in questa manovra, e che ho detto già da parecchi giorni, è che i partiti stanno facendo un assalto alla diligenza senza avere una visione d’insieme. C’è un partito che chiede un miliardo in più sul reddito di cittadinanza, ci sono i partiti che chiedono prepensionamenti, quota 102, quota 104, e c’è un taglio di tasse che non abbiamo ancora capito. Chiedo queste tre cose come creano crescita, Pil, che è quello di cui abbiamo necessità assoluta. Abbiamo necessità di una manovra – sottolinea – che si concentri tutta su come far crescere il Paese, su come essere un moltiplicatore di Pil. Noi dobbiamo mettere le risorse laddove ci fanno crescere. Il taglio del cuneo fiscale mette più soldi in tasca agli italiani, io ritengo sia doveroso e qualcosa che può stimolare la domanda interna completamente ferma, non per la pandemia ma da anni. Nel 2019 già sostanzialmente avevamo il Paese fermo e se come tutti dicono nel 2022 recupereremo i livelli pre pandemia, vorrà dire che saremo 4 punti di Pil sotto il 2018. Abbiamo un reddito pro capite fermo da 20 anni, abbiamo il cuneo fiscale che è il quinto al mondo, qualcosa bisogna fare.