Campari e il nazionalismo: la società trasferisce la sua sede in Olanda

Di Barbara Molisano 2 minuti di lettura
Campari

La notizia non è delle migliori per chi tiene molto all’italianità delle aziende storiche: il gigante Campari sposta la sua sede da Milano per trasferirla in Olanda.

Sulla decisione sono stato fondamentale il peso di 250 milioni detenuti dall’azionista di maggioranza della società. Stiamo parlando della società lussemburghese Lagfin, di proprietà della famiglia Garavoglia e azionista di maggioranza del colosso dell’alcool. L’operazione, annunciata dal gruppo in una nota, dovrebbe concludersi il prossimo luglio.

L’amministratore delegato della società, Bob Kunze-Concewitz, ha spiegato che il trasferimento dell’ufficio centrale

“non prevede alcun cambiamento relativo all’organizzazione, all’amministrazione e al funzionamento della società e, soprattutto, richiede che la residenza fiscale del gruppo sia mantenuta in Italia “Stiamo perseguendo l’obiettivo chiave di rafforzare il nostro più grande sistema di voto a beneficio degli azionisti a lungo termine e, quindi, l’adozione di una struttura di capitale flessibile che possa supportarci ulteriormente nella ricerca di opportunità”

Il trasferimento di Campari (CPR) nei Paesi Bassi è stato annunciato prima della chiusura ed è stato approvato dall’assemblea generale a fine marzo. È stato interrogato in primavera a causa del forte calo del mercato azionario dovuto all’urgenza del coronavirus, un calo che ha permesso agli azionisti di esercitare il diritto di recesso (fissato a 8.376 per azione). La società ha dovuto affrontare un bivio: rimandare la transazione per i prossimi mesi o affrontare spese impegnative per il riacquisto delle azioni ritirate. L’intervento di Lagfin ha permesso di proseguire sulla rotta stabilita.

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