(Money.it) Il cambio di residenza va effettuato quando cambia il luogo in cui la persona ha la dimora abituale. La richiesta di cambio di residenza va presentata al Comune nel quale si sposta la residenza, al quale la normativa concede il tempo necessario per effettuare i dovuti controlli prima di rendere effettiva la nuova residenza.
Per questo motivo, prima di ottenere una risposta alla richiesta di cambio di residenza potrebbe volerci del tempo; anzi, non è neppure detto che l’esito venga comunicato all’interessato, in quanto molte volte vale la regola del tacito assenso.
Va detto che da qualche anno ormai le tempistiche per il cambio residenza si sono accorciate, anche perché superato un certo limite la pratica si considera comunque andata a buon fine, indipendentemente dal fatto che il Comune abbia effettuato i controlli necessari per valutare l’effettività della richiesta.
Nel dettaglio, le regole sono cambiate dal 9 maggio del 2012, quando è entrato in vigore l’articolo 5 del decreto n. 5 del 2012, convertito in legge n. 35 del 2012, con il quale sono state introdotte nuove disposizioni in materia anagrafica come appunto quella che stabilisce che decorsi 45 giorni dalla richiesta del cambio di residenza senza che ne sia stata data alcuna informazione all’interessato, la richiesta si considera comunque andata a buon fine.
Cambio di residenza: l’esito della richiesta non viene sempre comunicato
Spesso riceviamo dai nostri lettori delle richieste di chiarimento a riguardo, specialmente da quelle persone che attendono da mesi di ricevere una risposta in merito al
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