Da poche ore siamo passati all’ora solare dormendo un’ora in più ma vivendo una piccola modifica delle abitudini. Addio all’ora legale e via alle giornate più corte
Sono frequenti problemi del sonno, cambi d’umore, stress e sarebbero possibili problemi anche a livello cardiaco. A spiegarlo Liborio Parrino, responsabile del Centro di Medicina del sonno e direttore della Neurologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma.
“Il cambio dell’ora è un piccolo jet lag, un disturbo del sonno che riproduciamo ogni sei mesi. Per questo la melatonina ci può aiutare ad accelerare il processo di adeguamento al nuovo orario. Perché faccia effetto però bisogna prenderla in momenti precisi, per cui se perdiamo un’ora di luce come quando viaggiamo verso Est, dobbiamo prenderla la sera prima, due ore prima di andare a letto, per anticipare l’addormentamento. Mentre al contrario quando guadagniamo un’ora di luce dobbiamo prenderla al mattino. E se abbiamo un animale domestico bisognerebbe darla anche a lui per convincerlo che non è ancora ora di mangiare o di fare la pipì”.
Oltre al problema del sonno cambiamenti anche l’umore: “La luce è un potente antidepressivo tanto che molti ospedali psichiatrici hanno le finestre orientate verso Est in modo che la luce del sole fin dall’alba possa entrare nella stanza dei pazienti. E’ noto che la luce ha effetti sul tono dell’umore e infatti nei Paesi del nord Europa la depressione è molto più frequente”.
Per evitare danni all’umore occorrono “le lampade a 10mila lux che sono lampade che servono proprio per combattere la malinconia dovuta alla carenza di illuminazione appropriata”.
Sconsigliato il cambio orario anche dal neurologo: “occorre lasciare l’orologio sempre uguale, si se lasciare sempre l’ora solare o sempre quella legale ma non bisogna spostare ogni sei mesi queste benedette lancette che sono un trauma psicologico e organico per le persone più fragili o più sensibili a questo tipo di oscillazione”.
“Dobbiamo recuperare il tempo delle stagioni che abbiamo completamente smarrito. Esiste un tempo della luce e un tempo del buio. Parlano tutti di ambiente e poi quando dobbiamo mettere in pratica un rapporto con la natura un po’ più diretto e sincero ci sono le obiezioni. L’orario giusto è quello solare, perché comanda lui, non comandiamo noi. La scusa economica secondo cui così si risparmia perché si consuma meno energia ormai non ha più senso: con il buio si continuano le attività con luci accese, aria condizionata, locali aperti, insomma mi sembra un discorso poco elegante e poco chiaro”.