(BorsaeFinanza.it) La Commissione europea vuole fermare la diffusione di nuove caldaie a gas con uno stop alla vendita a partire dal 2029. È la proposta attualmente al vaglio per puntare a ridurre ulteriormente le emissioni degli edifici, pari al 40% del consumo energetico complessivo e al 36% delle emissioni totali di gas serra prodotte nell’Unione. La data scelta per l’entrata in vigore dell’alt è il 1° settembre 2029. Al momento, il regolamento è in fase di discussione, ma potrebbe essere ultimato entro la fine del 2023 e pubblicato in Gazzetta ufficiale nel 2024.
Caldaie a gas, stop vendita 2029: la proposta
Attualmente sono disponibili sul mercato le caldaie a gas (alimentate a gasolio, metano o GPL: sono le più diffuse in Italia), a pompa di calore elettrica, a condensazione (recuperano il calore utilizzato per riscaldare l’acqua sfruttando l’energia termica dei fumi di combustione), a biometano e biocombustibili, a idrogeno, a legna, pellet e biomasse. In realtà, la proposta della Commissione (sulla quale dovrebbe basarsi il futuro regolamento) non vieta espressamente la vendita delle caldaie alimentate a gas naturale, ma fissa un livello di emissioni da non superare.
Il limite minimo di efficienza energetica stagionale del riscaldamento d’ambiente proposto per le caldaie è del 115%: in pratica, una soglia che gli impianti a gas tradizionali non sono in grado di rispettare. La classe energetica è da A+ (tra 98 e 125% di efficienza energetica stagionale) a salire. Rientrano in questo parametro le caldaie a pompa di calore elettrica e a condensazione; sono escluse quelle a gas, a biometano e a idrogeno.
Le deroghe previste dalla direttiva Case Green
La lotta europea per ridurre i consumi e le emissioni fa parte del piano REPowerEU per il contrasto al cambiamento climatico e il passaggio all’energia pulita. Dopo lo stop alle vendite di auto a benzina e diesel, la Commissione aveva già anticipat
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