Busta paga, i conti non tornano: perché l’aumento di stipendio rischia di essere più basso

Di Redazione FinanzaNews24 2 minuti di lettura
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(Money.it) Per il taglio del cuneo fiscale il governo dovrebbe avere a disposizione 3,4 miliardi di euro: lo sgravio partirà da maggio e come annunciato dal sottosegretario all’Economia, Maurizio Leo, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, dovrebbe permettere di raddoppiare quanto già fatto con la legge di Bilancio 2023, quando il taglio della quota contributi è stato del 2% e del 3% – a seconda della retribuzione percepita – per tutte le tredici mensilità dell’anno corrente.

Tuttavia, emergono dei dubbi: leggendo il testo del Def, infatti, i conti sembrano non quadrare. Lo fa presente Il Fatto Quotidiano, ma sono in tanti ad allinearsi: di fatto, l’aumento di stipendio potrebbe essere più basso rispetto a quanto pronosticato dal sottosegretario Leo, per quella che potrebbe essere una beffa per i lavoratori che continuano a pagare le conseguenze dell’inflazione.

Taglio al cuneo fiscale, cosa ha detto il governo

Subito dopo il via libera al Documento di economia e finanza 2024-2026, Palazzo Chigi ha pubblicato un comunicato con cui ha svelato che il rapporto deficit/Pil tendenziale per quest’anno si fermerà al 4,35%: tuttavia, dal momento che quello programmatico è stato fissato al 4,5%, vi è una differenza dello 0,15% che potrà essere utilizzata per il taglio al cuneo fiscale.

Uno 0,15% che si traduce in 3,4 miliardi di euro, soldi che essendo destinati al potenziamento dello sgravio contributivo introdotto dalla legge di Bilancio 2023 dovrebbero permettere di raddo


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