(Money.it) Il decreto Lavoro approvato l’1 maggio in Consiglio dei ministri ha stabilito un nuovo taglio del cuneo fiscale per chi ha un reddito inferiore a 35mila euro. La busta paga di milioni di lavoratori è quindi destinata a crescere dal primo luglio: lo sgravio contributivo salirà, fino a dicembre, raggiungendo il 7% per i redditi fino a 25mila euro e il 6% per i redditi fino a 35mila euro.
Il taglio del cuneo fiscale, dunque, sarà di quattro punti percentuali più alto rispetto a quello attuale (oggi fissato al 2% e al 3%). Tutto questo, come detto, fino alla fine dell’anno. Ma cosa succederà dopo? Il taglio del cuneo – sia quello già in vigore che quello atteso da luglio – è previsto solamente per il 2023 e il governo dovrà rinnovarlo nel 2024.
La proroga, però, è parecchio costosa. Il governo, come assicura la ministra del Lavoro Marina Calderone, è al lavoro per confermare la misura nel prossimo anno, ma i costi saranno alti: non solo i 3,4 miliardi appena investiti attraverso il Def, ma serviranno molte più risorse per confermare lo sgravio al 6% e al 7% per un anno intero.
Busta paga più alta, cosa succede nel 2024?
La ministra Calderone parla delle misure approvate in Cdm a Radio 24, ricordando i termini dell’intervento sul cuneo fiscale: per i redditi fino a 25mila euro ci sarà una “riduzione di circa il 70% del prelievo contributivo. Per chi ha fino a 35mila euro di reddito c’è il 60%”.
Queste c
© Money.it