(Money.it) Italia prudente, forse troppo, alla luce dei dati ufficiosi del Def e Bruxelles non ne è contenta. Nel Documento di economia e finanza è stata confermata la previsione di novembre, ovvero il Pil sarà ritoccato leggermente all’insù e l’asticella del deficit restra ferma al 4,5%.
Il 2023 non desta grandi preoccupazioni a Palazzo Chigi e al ministero dell’Economia, ma questa “prudenza” è vista da Palazzo Berlaymont (sede della Commissione europea) come mancanza di ambizione. Secondo quando riportato da Repubblica, in via ancora ufficiosa, risulta poco chiara a Bruxelles l’idea che, dinanzi ad una crescita migliorata fino al più 0,9 per cento del Pil, l’Italia scelga di mantenere il deficit sulla stessa soglia, cioè al 4,5 per cento.
A questo aspetto criticabile si aggiunge anche la gestione del Pnrr che, rispettando sempre lo stesso ritmo italiano, rischia di subire gravi ritardi di spesa. Inoltre l’Italia ha messo nero su bianco le future spese e sono tutte collegate al Piano Nazionale di Riforme e Resilienza, senza avere però la certezza che l’ultima tranche (il bonifico dovrebbe partire a fine mese) arrivi davvero.
I dubb
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