Mai numeri cosi alti nel Belpaese: é di nuovo picco di contagi e raggiunto nuovamente il numero casi 2020. L’incidenza sale con 241 contagi ogni 100mila abitanti. L‘Rt nazionale scende lievemente a 1,13
Il presidente dell’Istituto Superiore Sanità Silvio Brusaferro afferma: “le ospedalizzazioni, i ricoveri in terapia intensiva e i decessi, sebbene in crescita, sono inferiori rispetto a quelli dell’anno scorso. Negli ultimi giorni la curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia continua a crescere e questa settimana l’incidenza degli ultimi 7 giorni per 100mila abitanti è salita nettamente e ha raggiunto il livello di 241. L’andamento dell’indice di trasmissibilità Rt scende da 1,18 a 1,13 per quanto riguarda i pazienti sintomatici e si mantiene costante, un po’ sotto l’1,1 – questa settimana è 1,09 – per quanto riguarda le ospedalizzazioni. Il dato significativo è che rimaniamo sopra il livello di 1. E questo porta a un aumento nel numero di casi sia per quanto riguarda le infezioni sia per le ospedalizzazioni”.
Dall’ultimo monitoraggio che evince che siamo giunti a 55 casi di variante Omicron accertati, sale anche, l’incidenza con 241 contagi ogni 100mila abitanti. Scende invece l’Rt nazionale a 1,13 mentre sono 18 le Regioni e province a rischio moderato, e 1 a rischio alto. Marche, Liguria, Veneto e provincia di Trento saranno in zona gialla da lunedì 20 dicembre.
Il presidente Brusaferro continua dicendo: “confrontando l’andamento di questa stagione con quella dello scorso anno, vediamo che i casi notificati, cioè le persone che contraggono infezione da Sars-CoV-2 hanno raggiunto lo stesso livello del 2020. Mentre le ospedalizzazioni, i ricoveri in terapia intensiva e i decessi, sebbene in crescita, sono inferiori rispetto a quelli dell’anno scorso. Le fasce più giovani si confermano quelle dove circola maggiormente il virus, in particolare le fasce d’età 0-9 e 10-19 anni seguite da 30-39 e 40-49″ anni. Le fasce d’età under 12 e under 20 stanno crescendo dal punto di vista dei casi” di coronavirus Sars-CoV-2 e questo purtroppo si traduce anche in ricoveri sotto i 20 anni, sebbene in una dimensione più limitata rispetto alla popolazione adulta”.