Bper Banca ha concluso una seduta difficile con una significativa flessione, chiudendo a 4,76 euro per azione, in calo del 2,98%, un ribasso che segue una leggera perdita del giorno precedente, ma si è intensificato oggi con un volume di scambi eccezionalmente alto e che ha visto la circolazione di circa 49 milioni di azioni, nettamente superiore alla media mensile di 15 milioni.
Il calo del titolo segue la pubblicazione dei risultati del primo trimestre, dove Bper Banca ha registrato un utile netto di 457 milioni di euro e ricavi totali aumentati del 3% a 1,356 miliardi di euro.
Il margine di interesse è cresciuto del 16% a 844 milioni di euro, mentre l’utile operativo ha segnato un aumento del 2% a 655 milioni di euro e il cost-income ratio si è attestato al 52%, con il costo del rischio, a 42 punti base, che è risultato leggermente migliore delle stime degli analisti, indicando una buona qualità degli asset.
Prospettive per il 2024
Bper Banca, confermando la sua guidance per il 2024 con previsioni di un utile netto di circa 1,3 miliardi di euro, prevede un leggero calo del net interest income, basandosi su un’ipotesi di tre tagli dei tassi durante l’anno, con un aumento delle commissioni e costi operativi stabili intorno ai 2,8 miliardi di euro. Il costo del rischio dovrebbe rimanere stabile a 48 punti base.
Reazioni degli analisti
Equita SIM ha commentato positivamente la trimestrale, considerandola leggermente migliore delle aspettative e ha aumentato le stime di utile adjusted del 3% per il 2024-2025, grazie a un net interest income maggiore e minori costi operativi. Gli analisti hanno anche rivisto al rialzo le previsioni di utile per il 2026 del 13%, riflettendo una maggiore resilienza del margine di interesse in un contesto di tassi sfavorevoli. La raccomandazione rimane “hold” con un prezzo obiettivo aumentato del 10% a 5,5 euro.
UBS ha espresso fiducia, suggerendo l’acquisto delle azioni con un fair value aumentato da 6,1 a 6,5 euro, grazie a una revisione delle stime sugli utili, che sono state incrementate tra il 4% e l’8% per il periodo 2024-2026, tenendo conto di minori accantonamenti per perdite su crediti.