Prosegue la caduta delle borse mondiali – il panic selling non esclude nessuna area geografica – mentre volano l’euro e lo Spread italiano. E’ tutta colpa del Coronavirus? Ecco cosa ha prodotto lo tsunami delle ultime due settimane.
Le vittime del Coronavirus continuano ad aumentare, con un’emergenza che assume sempre più un carattere globale, a tal punto che si sono mosse le autorità economiche e monetarie per approntare tutti gli aiuti necessari. L’FMI ha messo sul piatto 50 miliardi, la Fed ha tagliato i tassi di 50 punti base ed anche il governo italiano ha raddoppiato il suo margine di flessibilità, chiedendo uno sforamento del deficit di 7,5 miliardi, pari al 2,5% del PIL nel 2020. La BCE si dice pronta ad intervenire, ,ma non ha ancora annunciato alcune misura.
EURO ALLE STELLE
Il cambio euro/dollaro ha puntato risolutamente sopra gli 1,13 dollari, al top da giugno 2019, proseguendo il trend positivo avviato negli ultimi giorni per effetto dell’interventismo della Fed, dalla quale si attendono altre mosse nella riunione di metà marzo. La BCE invece prende tempo e probabilmente farà così anche la settimana prossima, quando riunirà il suo Board.
Un effetto amplificato anche dai Treasury americani, che hanno toccato nuovi massimi, agendo da catalizzatore per i capitali in fuga dagli asset più rischiosi. Il flusso in uscita dall’area dell’euro a quella del dollaro ha amplificato il movimento dei cambi a favore di un apprezzamento della vlauta europea.
certamente il super euro porrà grandi interrogativi, una volta che sarà passata l’emergenza Covid-19, perché si attendono effetti negativo sull’export dell’Area della moneta unica a causa della minore competitività delle merci.
SALE LA FEBBRE DELLO SPREAD
Con l’ascesa dei Treasury sono crollati i rendimenti dell’obbligazionario, condizionando in Europa soprattutto il Bund tedesco, che offre un rendimento negativo pari -0,73% per effetto della sua natura difensiva.
Il BTP decennale italiano, invece, è tornato a salire attestandosi all’1,11%, con un conseguente allargamento dello Spread fra i due renidimenti a 184 punti (in mattinata si sono anche toccati i 192 punti).
Un picco quello di oggi figlio dell’emergenza Coronavirus che ha indotto il Governo Conte a chiedere alla Ue uno scostamento di 7,5 miliardi dal deficit programmatico autorizzato con la Nadef 2019. Una decisione che rischia di mandare in fumo le previsioni di una riduzione del costo del finanziamento del debito per quest’anno, che vedono risparmi per circa 400 milioni di euro in termini di interessi.
Articolo originale di Quifinanza.it.