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Rimanere al passo con gli altri indici europei e aumentare la diversificazione portando all’interno dell’indice principale della Borsa di Zurigo più settori dell’economia svizzera. Sono gli obiettivi che il gruppo SIX si è posto quando ha lanciato la consultazione per portare l’indice SMI da 20 a 30 titoli. La consultazione si è chiusa ieri. I risultati verranno resi noti il prossimo gennaio insieme con, eventualmente, le modalità e le date per la realizzazione dell’operazione.
Per Enrico Lanati, editore di questa testata e cambista professionista di CambiaValute.ch – società specializzata nel cambio online tra dollari, euro e franco – una decisione favorevole all’aumento del numero di azioni incluse nell’indice guida della Borsa di Zurigo sarebbe positivo: “Ne aumenterebbe la diversificazione, quindi per chi vi investe sicuramente si avrebbe un miglioramento. Inoltre, con l’aumento dei volumi di scambio che ne deriverebbe, l’indice diventerebbe più attrattivo anche a livello internazionale”.
Gli obiettivi di SIX group
SIX Group gestisce la Borsa di Zurigo e l’indice SMI, del quale vuole migliorare alcuni aspetti mediante un aumento del numero di società rappresentate. Si tratterebbe, in realtà, di un ritorno al passato. Infatti lo SMI ha già avuto in passato più di 20 titoli (la grandezza attuale), arrivando a contenere un numero variabile di azioni, tra 18 e 29. Il ritorno all’antico è in particolare legato a tre obiettivi che SIX Group vorrebbe raggiungere:
Attualmente tre società – Nestlé, Novartis e Roche – hanno un peso superiore al 50% nell’indice SMI di Zurigo. Uno sbilanciamento che si vorrebbe correggere. Già in passato, precisamente nel 2017, sono state adottate misure per limitare la presenza dei tre giganti imponendo un limite del 20% sul peso complessivo.
I tre big sono anche la causa dello sbilanciamento settoriale dello SMI verso l’alimentare e il farmaceutico. Come visto poco sopra non cambierebbe molto ma altri settori dell’economia Svizzera ora non rappresentati nell’indice potrebbero guadagnare visibilità. Per esempio i trasporti e la logistica. Con l’aggiunta di 10 ulteriori società lo SMI potrebbe arrivare a rappresentare il 90% della capitalizzazione del mercato azionario della Confederazione. Oggi si ferma all’80%.
Rispetto agli indici guida delle nazioni che circondano la Svizzera lo SMI è più piccolo. Il Dax contiene 40 azioni (erano 30 fino a due anni fa), il FTSE Mib e il Cac40 lo stesso. Anche altri indici dell’eurozona hanno un numero di titoli superiore a 30, come l’Ibex35. Guadagnare 10 azioni potrebbe rendere più attraente lo SMI sui mercati internazionali. D’altronde la limitazione a venti titoli è stata introdotta solo nel 2017 mentre quando l’indice è stato avviato, nel 1988, contava tra i 18 e i 29 titoli.
I dubbi sull’ingrandimento dello SMI
Chi critica l’idea di SIX fa notare che le società che entrerebbero nello SMI a 30 titoli non modificherebbero il quadro generale. Verrebbero infatti “ripescate” società di dimensioni contenute. Inoltre si andrebbe a cannibalizzare altri indici della Borsa di Zurigo che sono seguiti da molti investitori, come lo Swiss Leade
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