(QuiFinanza.it) Le modifiche apportate al bonus Irpef costringeranno alcuni contribuenti a dovere rimborsare l’importo totale o parte dei circa 1.200 euro ricevuti in busta paga. I requisiti per accedere al cosiddetto “ex bonus Renzi”, passato negli anni da 80 a 100 euro al mese, sono cambiati a partire dall’1 gennaio 2022 e dunque i nuovi parametri ricadono sull’anno d’imposta a cui fa riferimento l’attuale dichiarazione dei redditi. Per questo, a chi ha ottenuto il trattamento integrativo dal proprio datore di lavoro, il Fisco potrebbe chiedere indietro la somma direttamente nel 730 precompilato.
Chi rischia di restituire i bonus Irpef
Il bonus Irpef è riconosciuto ai lavoratori dipendenti sotto i 28mila euro di reddito, ma viene diviso in due fasce con criteri differenti: fino a 15mila euro il trattamento è erogato per intero, mentre da 15mila a 28mila la somma dipende dalla differenza tra le detrazioni e l’imposta lorda.
I requisiti della prima fascia sono stati confermati anche per il 2023 e gli aventi diritto non riceveranno richieste di rimborso, mentre gli appartenenti alla seconda fascia rischiano di dover restituire in parte o del tutto il trattamento integrativo.
Dato che per questi contribuenti la
© QuiFinanza