Bonus casalinghe e casalinghi 2023, cos’è e quanto spetta?

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) Ogni tanto si torna a parlare – impropriamente – di bonus per casalinghe e casalinghi, ossia per chi svolge prioritariamente lavori di cura non retribuiti e derivanti da responsabilità familiari.

D’altronde prendersi cura della casa e della famiglia non è di certo meno faticoso di tante professioni, ma non essendo un lavoro non è retribuito né tanto meno gode della copertura previdenziale e assicurativa.

Per questo motivo sono molte le casalinghe e i casalinghi che si chiedono se esistono dei bonus per loro, dei sostegni che lo Stato riconosce a chi ha rinunciato a intraprendere una carriera lavorativa per dedicarsi a tempo pieno alla cura della famiglia.

Ebbene, come anticipato non è corretto parlare di bonus casalinghe o casalinghi visto che non esiste alcuna misura che può configurarsi come tale. Tuttavia, non per questo non esistono prestazioni a cui casalinghe e casalinghi possono accedere: la più importante è sicuramente la possibilità di garantirsi una pensione futura attraverso i versamenti volontari, previo però l’obbligo di copertura assicurativa.

Pensione (e non bonus) per casalinghe e casalinghi

Coloro che svolgono lavori di cura non retribuiti derivanti da responsabilità familiari – a patto che non svolgano alcuna attività lavorativa dipendente o autonoma per la quale sussista l’obbligo d’iscrizione ad altro ente o cassa previdenziale e non siano titolari di pensione diretta – possono iscriversi al Fondo Casalinghe e Casalinghi dell’Inps così da potersi far carico della contribuzione volontaria necessaria ad assicurare una rendita pensionistica.

Tale possibilità è riservata a coloro che hanno un’età compresa tra i 16 e i 65 anni e richiede l’iscrizione all’Inail con la sottoscrizione di un’apposita polizza assicurativa.

Non ci sono costi d’iscrizione: per chi aderisce al Fondo l’unica spesa da affrontare è quella relativa al versamento volontario della contribuzione. L’ammontare lo decide l’interessato, ma per far sì che l’anno di contributi venga riconosciuto ai fini della pensione non si potrà stare al di sotto dei 309,84 euro l’anno, per un costo quindi


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