Bonus busta paga bocciato da Elsa Fornero, le ragioni per cui rischia di essere dannoso

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
Wall Street

(Money.it) Elsa Fornero – ministra per il Lavoro nel governo Monti nonché autrice di una delle riforme delle pensioni più contestate degli ultimi anni – ha commentato lo sgravio contributivo introdotto dall’esecutivo guidato da Giorgia Meloni spiegando le ragioni per cui rischia di essere inutile se non persino dannoso.

Lo fa con un articolo pubblicato su La Stampa, dove Elsa Fornero motiva la sua bocciatura ritenendo che la crisi del mercato del lavoro non si risolve per decreto. Misure spot come il taglio del cuneo fiscale garantiranno sì un aumento di stipendio nel breve periodo ma non risolvono quei problemi strutturali che ci trasciniamo ormai da troppo tempo.

Come ci ricorda Fornero, infatti, nel 21° rapporto annuale dell’Inps è stato pubblicato uno studio realizzato da Nicola Bianchi e Matteo Paradisi, con il quale viene messo in risalto l’aumento dei divari salariali tra lavoratori giovani e anziani.

Chi inizia a lavorare oggi, infatti, percepisce uno stipendio sempre più distante da quello di chi lo ha fatto negli anni addietro. Ed è per questo motivo che il governo Meloni ha scelto di favorire i redditi più bassi provvedendo a un ulteriore taglio del cuneo fiscale. Nel dettaglio, viene introdotto un bonus in busta paga – variabile a seconda dello stipendio percepito – grazie a uno sgravio fino al 7% della quota contributiva a carico del lavoratore. A beneficiarne saranno i redditi fino a 25 mila euro, mentre per chi supera questa soglia ma resta dentro i 35 mila euro lo sgravio sarà del 6%.

Tuttavia, Elsa Fornero boccia questo bonus convinta del fatto che il problema dei salari – prendendo atto delle ragioni che lo hanno fatto nascere – richieda politiche più lungimiranti per essere risolto.

Perché la differenza tra stipendi dei lavoratori giovani e anziani è sempre maggiore

La prima ragione della differenza tra stipendi dei lavoratori giovani e anziani, a netto vantaggio di quest’ultimi, secondo Fornero è data dalla maggiore esperienza. L’anzianità viene infatti premiata con increme


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