Bonus bloccati e dimenticati dal governo, i soldi ci sono ma non si possono ancora richiedere

Di Redazione FinanzaNews24 3 minuti di lettura
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(Money.it) I bonus per il sostegno al reddito delle famiglie ci sono ma in molti casi non si possono ancora richiedere. Nonostante l’inflazione non accenni a placarsi, seppur con qualche rallentamento che fa ben sperare per il futuro, molti dei sostegni al reddito riconosciuti dal nostro ordinamento risultano infatti bloccati dalla burocrazia.

Eppure con la legge di Bilancio 2023 non sono mancati gli aiuti a sostegno delle famiglie italiane: dal reddito alimentare alla carta risparmio spesa, come pure i rinnovi per il bonus trasporti e quello per lo psicologo, o anche l’aumento fino a 600 euro per le pensioni minime. Tutte misure che hanno come buono proposito il sostegno al reddito per quelle famiglie che stanno pagando maggiormente le conseguenze dell’inflazione, ma che per il momento sono previste solamente su carta.

Su questi bonus, infatti, il governo è in ritardo visto che in molti casi sono scaduti i termini indicati dalla legge di Bilancio 2023: ad esempio, per reddito familiare e carta risparmio spesa c’era tempo 60 giorni dall’approvazione della manovra per il via libera al decreto che ne avrebbe disciplinato le modalità di fruizione, scadenza a oggi abbondantemente scaduta.

A tal proposito, facciamo chiarezza su quali sono i bonus che si potranno richiedere nel 2023 ma per i quali al momento la procedura risulta ancora bloccata.

Carta risparmio spesa

La legge di Bilancio 2023 ha istituito un fondo – finanziato con 500 milioni di euro – da cui attingere per l’introduzione di una carta risparmio spesa. Uno strumento di supporto per le famiglie alle quali verrà riconosciuto un plafond mensile da utilizzare per l’acquisto di beni di prima necessità, quelli più colpiti dall’inflazione (vedi pane e letta ad esempio).

Al momento però non è dato sapere quale sarà l’elenco dei beni acquistabili, né tantomeno quale sarà l’importo a disposizione. Delle modalità di utilizzo della carta risparmio spesa, infatti, se ne dovrà occupare il ministero dell’Agricoltura e della sovranità alimentare, con un apposito decreto con cui verrà fatta chiarezza anche sui requisi


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