(Money.it) A partire da oggi – come comunicato dall’Inps con il messaggio n. 1636 del 2023 (in allegato di seguito) – è possibile presentare domanda di Iscro, l’ammortizzatore sociale rivolto a quei lavoratori autonomi e professionisti che nell’ultimo periodo hanno subito una riduzione del reddito.
A tal proposito, c’è tempo fino al 31 ottobre 2023 per richiedere un bonus, del valore massimo di circa 880 euro al mese, a patto che l’interessato non ne abbia già fruito negli ultimi due anni. Infatti, come previsto dalla legge di Bilancio 2021, con la quale tale misura è stata introdotta in via sperimentale per il triennio 2021-2023, dell’Iscro se ne può beneficiare per una sola volta nel periodo interessato.
Vista la riapertura dei termini per presentare domanda di Iscro nel 2023, facciamo chiarezza su quali sono i requisiti da soddisfare nonché le regole per il calcolo dell’importo.
Iscro, cos’è
Iscro è l’acronimo di Indennità Straordinaria di Continuità Reddituale e Operativa misura sperimentale introdotta dalla legge di Bilancio 2021 per sostenere il reddito di quei lavoratori iscritti alla Gestione separata che esercitano per professione abituale l’attività di lavoro autonomo e che nell’ultimo anno hanno subito una notevole riduzione delle proprie entrate.
Una misura che molti hanno descritto come “indennità di disoccupazione per i lavoratori con Partita Iva”, ma in realtà la differenza è notevole: per avere diritto all’Iscro, infatti, non è richiesta la cessazione della propria attività, anzi l’indennità serve proprio a garantirne la prosecuzione provvedendo a sostenere il reddito del lavoratore autonomo nel periodo di difficoltà. Ed è per questo motivo che in caso di chiusura della Partita Iva cessa anche il pagamento dell’indennità.
Con l’accesso all’Iscro il beneficiario dovrà comunque assolvere a un obbligo formativo: l’Indennità è accompagnata, infatti, dalla partecipazi
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